Cassa integrazione e contratto di solidarietà in cinque testate del Gruppo Riffeser. Previsti 55 esuberi

Accordo sullo stato di crisi della Poligrafici Editoriale

Andrea Riffeser Monti

ROMA – Sottoscritto a Roma, al Ministero del Lavoro, l’accordo sullo stato di crisi della Poligrafici Editoriale, l’azienda del Gruppo Riffeser che edita Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno e Quotidiano.net
. La ratifica degli accordi fa seguito alla firma degli accordi preliminari, sottoscritti il 25 maggio scorso, sempre a Roma, nella sede della Fieg, tra azienda, Cdr, Fieg, Fnsi e Associazioni di stampa regionali di stampa.
Ne dà notizia il Coordinamento dei Cdr di Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno e Quotidiano, ricordando che gli accordi prevedono, come spiegato nel corso delle assemblee, 55 esuberi nel gruppo che le parti sociali hanno deciso di assorbire attraverso l’uso di diversi ammortizzatori sociali: la cassa integrazione straordinaria finalizzata ai prepensionamenti (su base volontaria), come prevede la legge 416 e successive modificazioni, e il contratto di solidarietà con una percentuale del 14 per cento.
Lo stato di crisi avrà durata biennale, dall’1 giugno 2012 al 31 maggio 2014. I giornalisti del gruppo sono stati divisi in due differenti contenitori; nel primo sono stati posti i giornalisti pensionabili e quelli prepensionabili (coloro tra questi ultimi che non hanno esercitato entri i termini stabili del 23 maggio 2012 l’opzione di entrare in solidarietà).
 Per questi giornalisti l’azienda ha chiesto la possibilità di accedere a 33 prepensionamenti (mentre restano fissati nel massimo di nove i pensionamenti previsti dall’art. 33 del Cnlg).
Il Ministero ha comunicato che, al momento, i prepensionamenti possibili sono soltanto quattro e per tale numero é stata presentata la relativa richiesta. Tuttavia, come è stato ribadito anche dai funzionari del Ministero, l’azienda ha annunciato una istanza nella quale si chiede l’adeguamento del numero di prepensionamenti fino ad arrivare alla cifra di 33.
Il decreto-bis potrà aumentare il numero di possibili prepensionamenti non appena le verifiche tra Inpgi, Fieg e Fnsi riusciranno a trovare nuove disponibilità finanziarie che verranno comunicate al Ministero. Tutto ciò dovrebbe avvenire entro alcune settimane con una nuova convocazione delle parti al Ministero del Lavoro.
Per quanto riguarda i 4 prepensionamenti possibili, fin d’ora l’Azienda ha stabilito, d’intesa con i Cdr, di assegnare un prepensionamento ciascuno alle testate Qn, il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno seguendo un ordine di presentazione da parte dei colleghi della richiesta di accedere al prepensionamento. Nel caso in cui da qualche testata non arrivi alcuna domanda, le disponibilità restanti verranno ridistribuite tra le richieste giunte all’azienda.
I giornalisti che si trovano nella lista finalizzata ai prepensionamenti non andranno più in cassa integrazione a rotazione, in quanto il Ministero ha ritenuto impercorribile il doppio binario della cigs e della solidarietà.
Per arrivare allo stesso “danno salariale”, condizione che i Cdr avevano posto per sancire un’equità di condizione tra tutti i giornalisti del Gruppo, i giornalisti che si trovano inseriti nella lista dei pensionamenti e prepensionamenti “godranno” di un permesso non retribuito ogni mese al fine di partecipare come tutti i colleghi a una forma di solidarietà interna.
A tali giornalisti l’azienda applicherà una decurtazione retributiva equivalente ai colleghi che saranno sospesi per adesione al contratto di solidarietà, restando salvi gli aspetti relativi alla contribuzione. 
In altre parole, poiché il “danno salariale” per coloro che andranno in solidarietà sarà pari a circa il 3 per cento (nella fase iniziale che prevede una percentuale di solidarietà del 14 per cento), ai colleghi che “godranno” di un permesso non retribuito l’azienda restituirà in busta paga la differenza della mancata retribuzione fino al 3 per cento (tenuto conto che una giornata non retribuita vale circa il 3,8 per cento della retribuzione mensile).
I 364 giornalisti non coinvolti dai pensionamenti o dai prepensionamenti volontari andranno, nel corso dei due anni di stato di crisi, in solidarietà, partendo da una percentuale del 14 per cento che si andrà abbassando nel corso del biennio, quando i giornalisti usciranno dal Gruppo (la diminuzione della percentuale andrà calcolata dal mese successivo alle uscite), determinando così un danno salariale inferiore che sarà costantemente equiparato anche per i colleghi che si trovano nella lista dei pensionamenti e prepensionamenti.
L’accordo sul contratto di solidarietà prevede, altresì, che le ferie e i permessi maturati nel solo periodo di solidarietà debbano essere smaltiti nel medesimo periodo di applicazione dell’ammortizzatore sociale. 
I giorni di assenza di solidarietà e di permesso non retribuito sono conteggiati come presenze agli effetti della maturazione della corta.
L’azienda integrerà al 100 per cento il numero di ratei di tredicesima mensilità, indennità redazionale e la relativa aggiunta, ferie e permessi previsti dal Cnlg. 
I direttori daranno disposizioni al personale giornalistico per la fruizione dei permessi non retribuiti e delle giornate di solidarietà, così come previsto dal Cnlg.
Azienda e cdr procederanno a verifiche periodiche, con cadenza mensile, sull’attuazione di quanto previsto dal programma di riorganizzazione e riduzione dei costi, sull’andamento dei conti economici, della diffusione, e della raccolta pubblicitaria delle testate.
Resta, infine, confermato negli accordi, che al termine dello stato di crisi, qualora sussistessero situazioni di eccedenze occupazionali, le parti s’incontreranno per esaminare tali problematiche e per trovare soluzioni condivise.

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