Dall’agosto 2011 non ricevono compensi. Asr e Aser chiedono l’apertura di una trattativa con l’azienda

Esplode la rabbia dei collaboratori de “l’Unità”

Serena Bersani, presidente Aser

BOLOGNA – L’Aser (Associazione Stampa Emilia-Romagna), presieduta da Serena Bersani, condivide e sostiene la richiesta da parte dei collaboratori dell’Unità di vedere immediatamente assolto l’impegno preso dall’azienda con il sindacato alcune settimane fa di corrispondere i compensi loro dovuti. Compensi che risalgono all’agosto 2011.
L’Aser appoggia, altresì, la richiesta del coordinamento dei collaboratori dell’Unità di aprire un tavolo di trattativa con l’azienda al fine di avere risposte certe sul proprio futuro ed è al loro fianco nelle iniziative sindacali che dovessero mettere in atto di fronte al venir meno degli impegni assunti.
Nei giorni scorsi, l’Associazione Stampa Romana, guidata dal segretario Paolo Butturini, e il coordinamento dei collaboratori dell’Unità, mentre arrivano preoccupanti voci di una imminente richiesta di uno stato di crisi, hanno, infatti, denunciato che ai collaboratori della testata non vengono corrisposti i compensi dovuti dall’agosto 2011.
I collaboratori, per la tutela dei propri diritti, hanno quindi costituito un coordinamento in collegamento con l’Asr,  alla quale hanno conferito il mandato di mettere in atto  le dovute iniziative sindacali per la tutela dei loro diritti.
Il coordinamento dei collaboratori de “l’Unità”, dal canto suo, ha espresso forte preoccupazione per la sorte dei collaboratori della testata e per la mancanza di informazioni in cui l’azienda sta operando al fine di formalizzare l’annunciato stato di crisi.
L’Asr e il coordinamento dei collaboratori hanno chiesto, pertanto, l’assolvimento dell’impegno a liquidare entro la fine di maggio i compensi dovuti, come già assicurato dall’azienda al sindacato alcune settimane fa, ribadendo la richiesta di aprire con l’azienda  un tavolo di trattativa.
Il coordinamento dei collaboratori dell’Unità  si riserva, inoltre, di proclamare uno stato di agitazione dei colleghi collaboratori stante il perdurare della mancanza di risposte certe.

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