Il Coordinamento degli Enti di categoria giudica impossibile la scadenza del 31 marzo 2012 per la verifica dei conti prospettici

Pensioni giornalisti: solo la transizione garantisce equità

Andrea Camporese

Franco Siddi

ROMA – “Inevitabile il rigore, necessaria la ricerca di una maggiore equità, ineludibile una spinta alla crescita che interessa anche il settore giornalistico che ha assistito, solo nell’ultima settimana, alla sospensione delle pubblicazioni da parte di tre quotidiani”. Di fronte alla grave crisi che vive il Paese, il Coordinamento degli Enti di categoria dei giornalisti italiani (composto dai vertici di Ordine-Fnsi-Inpgi-Casagit-Fondo Integrativo) si è riunito oggi, a Roma, nella sede dell’Istituto di previdenza per analizzare il Decreto Legge approvato dal Consiglio dei Ministri.
Il Coordinamento degli enti dei giornalisti torna ad auspicare “un forte coinvolgimento da parte del Governo e del Parlamento nell’ottica di provvedimenti che raggiungano il massimo dell’equilibrio sui versanti ordinistici, previdenziali e  di mercato del lavoro”. E’ il caso della previdenza privata, della quale fa parte l’Inpgi, raggiunta da una norma che aumenta da 30 a 50 anni la sostenibilità dei conti rilevati nei bilanci tecnici.
L’Istituto di Previdenza dei Giornalisti Italiani, proprio in queste settimane, ha portato a termine una riforma, approvata dai Ministeri dell’Economia e del Lavoro, che pone in sicurezza i conti con un patrimonio sempre crescente nei 50 anni, rispondendo puntualmente proprio a quel criterio di sostenibilità che viene ritenuto centrale dalla nuova norma.
Il Coordinamento degli enti dei giornalisti sottolinea che “ogni ulteriore elemento di equità che fosse applicato al sistema va affrontato con equilibrio e in un orizzonte temporale sufficiente a consultare gli Organi preposti proprio in virtù dell’autonomia degli Enti ribadita anche dal Consiglio dei Ministri. Appare molto stringente e di impossibile applicazione la data del 31 marzo 2012 come frontiera ultima della verifica dei conti prospettici dell’intero sistema previdenziale privato. La garanzia di equità tra generazioni si incardina anche nella transizione dei sistemi che risulta complessa in virtù di una stratificazione di norme e metodi di calcolo che si sono sviluppati, dentro ogni singola categoria professionale, negli ultimi decenni”.

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