
I giornalisti dell’Agi protestano anche “contro l’atteggiamento di chiusura che la stessa azienda e la direzione si ostinano a mantenere nei confronti dei precari «storici», che pur lavorando quotidianamente da anni per l’agenzia, vengono esclusi sistematicamente dalle assunzioni e relegati al ruolo di semplici «collaboratori».
Dal canto suo, l’azienda conferma “il pieno rispetto degli obiettivi previsti nell’accordo sottoscritto con il Cdr in relazione alle assunzioni, obiettivi che continuerà a perseguire anche nel corrente anno nonostante le difficili condizioni congiunturali e strutturali del settore dell’editoria che vive una drammatica fase di chiusure e perdite di posti di lavoro”.
L’Agi sostiene di essersi, comunque, “resa disponibile a valutare con il Cdr la tempistica delle assunzioni residue nel rispetto delle condizioni di equilibrio economico indispensabili a garantire il suo futuro sul mercato”, affermando che “la proposta avanzata dall’Azienda non è stata però accolta”.
In relazione alle assunzioni programmate, l’Agi “respingendo come palesemente infondata ogni accusa di chiusura”, ribadisce che “si muoverà come sempre nel pieno rispetto del contratto, delle norme e delle prerogative in esso sancite, al fine di assicurare le risorse professionali necessarie alla realizzazione del Piano Editoriale”.
Dal canto suo, l’azienda conferma “il pieno rispetto degli obiettivi previsti nell’accordo sottoscritto con il Cdr in relazione alle assunzioni, obiettivi che continuerà a perseguire anche nel corrente anno nonostante le difficili condizioni congiunturali e strutturali del settore dell’editoria che vive una drammatica fase di chiusure e perdite di posti di lavoro”.
L’Agi sostiene di essersi, comunque, “resa disponibile a valutare con il Cdr la tempistica delle assunzioni residue nel rispetto delle condizioni di equilibrio economico indispensabili a garantire il suo futuro sul mercato”, affermando che “la proposta avanzata dall’Azienda non è stata però accolta”.
In relazione alle assunzioni programmate, l’Agi “respingendo come palesemente infondata ogni accusa di chiusura”, ribadisce che “si muoverà come sempre nel pieno rispetto del contratto, delle norme e delle prerogative in esso sancite, al fine di assicurare le risorse professionali necessarie alla realizzazione del Piano Editoriale”.