Il quotidiano domani non sarà in edicola. Lavoratori da 13 mesi senza stipendio. I sindacati: “Decisione inaccettabile”

Il Giornale della Toscana chiude, società in liquidazione

FIRENZE – “Una decisione grave, inaccettabile per i tempi e le modalità, che nemmeno le difficoltà economiche possono giustificare”. Così i dipendenti del Giornale della Toscana (giornalisti e poligrafici), i fotografi e i collaboratori, insieme all’Associazione Stampa Toscana e alla Slc Cgil, giudicano e respingono quanto annunciato oggi dalla proprietà, rispetto all’immediata cessazione delle pubblicazioni, con il quotidiano che così già domani non sarà in edicola.
“Una decisione – è detto in un comunicato Cdr con Assostampa e Slc Cgil – non preceduta da nessun reale confronto sindacale e senza che sia stato aperto nessun tavolo di discussione sull’utilizzo di ammortizzatori sociali a beneficio di dipendenti che, tra l’altro, in questi mesi hanno garantito la regolare uscita del giornale, nonostante debbano riscuotere ancora 13 mensilità.
L’amministratore delegato Pierluigi Picerno ha annunciato che entro fine mese la società verrà messa in liquidazione, senza dare alcuna data per la corresponsione degli arretrati”. I dipendenti e i collaboratori del Giornale della Toscana, l’Associazione Stampa Toscana e la Slc Cgil chiedono un immediato incontro alla proprietà “perché sia fatto tutto quanto sia possibile per non cancellare una voce così importante nello scenario dell’informazione toscana e perché non sia disperso un grande patrimonio di lavoro e professionalità”.
Allo stesso modo si rivolgono alle istituzioni e alla società toscana “perché facciano tutto quanto è nelle loro competenze e possibilità per salvare questa testata, per non impoverire ulteriormente il pluralismo informativo di questa regione e per salvaguardare i diritti e i redditi di un numero importante di lavoratori”. (Agi)
Tra i fondatori de “Il Giornale della Toscana”, che occupava 22 lavoratori tra giornalisti, amministrativi e poligrafici, figura il coordinatore del Pdl, Denis Verdini.

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