Al festival di Osimo sul giornalismo d’inchiesta un confronto sulla ricerca della verità a 10 anni dal fatto

“Verità desaparecida”: il caso di San Giuliano di Puglia

31 ottobre 2002: il crollo della Scuola di San Giuliano di Puglia

Lucia Bellaspiga

OSIMO (Ancona) – “Verità desaparecida”: il caso è quello di San Giuliano di Puglia. Il crollo del tetto di una Scuola elementare causò la morte di 27 bambini e una maestra. Era il 31 ottobre del 2002. Il festival sul giornalismo d’inchiesta a Osimo ha scelto quella terribile vicenda, a dieci anni dal fatto, per un confronto sulla ricerca della verità, una riflessione a mente fredda, senza l’emozione e l’emotività del momento.
Il crollo della Scuola avvenne dopo una scossa di terremoto, ma fu l’unico edificio a cedere. Ci sono state inchieste, processi e sentenze definitive. Per la Giustizia ci sono state responsabilità. Sono state accertate in dibattimento una serie di concause: incuria, cinismo, illegalità dei costruttori e degli ingegneri che edificarono un secondo piano in cemento armato su una struttura che mai avrebbe potuto sopportare quel peso, il tutto sotto gli occhi di politici compiacenti. Questa, almeno, è la “verità processuale”.
“Il tetto avrebbe ceduto anche se si fosse posata una coltre di neve di qualche decina di centimetri” – ha detto a Osimo il Procuratore della Repubblica Nicola Magrone nel corso del dibattito al Teatro La Nuova Fenice. Il confronto ha avuto come protagonisti anche Antonio Morelli, presidente del Comitato “Vittime di San Giuliano” e l’onorevole Amedeo Ciccanti. Ha condotto la serata Lucia Bellaspiga, scrittrice e inviata speciale del quotidiano Avvenire.
Al Festival osimano è stata ripercorsa la storia di questo processo. Il Tribunale, in primo grado, aveva scagionato gli imputati e stabilito che non c’erano responsabilità per quel crollo e quelle morti. Nel febbraio del 2009 la Corte d’appello di Campobasso ha però ribaltato il verdetto di assoluzione: Giuseppe La Serra e Mario Marinaro, rispettivamente progettista e direttore dei lavori e dipendente comunale responsabile della sopraelevazione dell’edificio, sono stati condannati a 6 anni e dieci mesi di reclusione; Giovanni Martino e Carmine Abiuso a cinque anni e l’ex sindaco di San Giuliano, Antonio Borrelli, che nel crollo perse una figlia, a due anni e 11 mesi. Il sesto imputato, Giuseppe Uliano titolare dell’impresa appaltatrice del primo lotto della scuola, è stato invece assolto. La sua posizione fu sempre considerata più marginale.
Quest’anno la Corte di Cassazione ha chiuso la vicenda processuale confermato la condanna a cinque anni di reclusione per ciascuno dei quattro imputati. Già definitiva era la condanna a 2 anni e 11 mesi di carcere per l’ex sindaco.
Il 14 febbraio 2006, è stata presentata una proposta di legge di iniziativa popolare per la sicurezza delle Scuole, promossa dal Comitato “Vittime di San Giuliano”. Il Festival sul Giornalismo d’inchiesta è organizzato dallo Ju-Ter Club e dal Circolo +76 con il Patrocinio del Consiglio nazionale dell’Ordine e dell’Ordine dei giornalisti delle Marche .

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