Consegnato a Monsoreto il “Calabria 2012 per la Comunicazione”. Il prefetto Michele di Bari lo condivide con le forze dell’ordine

Carlo Parisi dedica il Premio ai giornalisti disoccupati e precari

Carlo Parisi riceve il “Premio Calabria 2012 per la Comunicazione” dal presidente della Provincia di Vibo Valentia, Francesco De Nisi

Il prefetto di Vibo Valentia, Michele di Bari, riceve il Premio dal sindaco di Dinami, Francesco Cavallaro

MONSORETO DI DINAMI (Vibo Valentia) – Oltre duemila persone, molte delle quali emigrate in Svizzera, a Winterthur e Lugano, hanno affollato piazza “Capitano Domenico Scarano”, a Monsoreto, nella serata che ha solennemente celebrato il 150° anniversario della fondazione del paese con la consegna del “Premio Calabria 2012 per la Comunicazione” al vicesegretario nazionale della Fnsi, Carlo Parisi, e al prefetto di Vibo Valentia, Michele di Bari.
Due premi che entrambi, dopo aver ringraziato il Comune di Dinami, hanno voluto dedicare a due categorie di lavoratori che, soprattutto in Calabria, si ritrovano a fare i conti con una realtà avara di riconoscimenti verso coloro i quali svolgono semplicemente e onestamente il loro mestiere.
Michele di Bari ha dedicato il suo premio “a tutte le Forze di Polizia, per il quotidiano e straordinario senso del dovere, l’attaccamento allo Stato e gli enormi sacrifici espressi per garantire sicurezza e tranquillità ai cittadini”.
Carlo Parisi l’ha, invece, dedicato “ai giornalisti disoccupati ed ai precari che vengono, quotidianamente, sfruttati e umiliati, con compensi da fame, da editori senza scrupoli che ne mortificano la dignità umana e professionale”.
Il prefetto di Bari non ha nascosto le sue “preoccupazioni per il momento particolare vissuto dal territorio della provincia di Vibo Valentia, nel quale la criminalità continua a mandare messaggi di arroganza e di sempre più deplorevole intimidazione”.
Sottolineando “la ferma risposta di forze di polizia, magistrati e istituzioni, impegnati nella salvaguardia della sicurezza e legalità”, Michele di Bari ha inteso anche evidenziare la “ferma e solidale risposta dei cittadini al cospetto dei delittuosi episodi perpetrati contro amministratori, imprenditori e gente in qualche modo impegnata nel proprio dovere”.
Per Carlo Parisi l’occasione si è rivelata propizia per spiegare le difficoltà e i disagi in cui operano i giornalisti calabresi che, se da una parte manifestano tutta la loro passione e professionalità per rendere sempre più accessibile e credibile la notizia, dall’altra sono costretti a lottare l’indifferenza di editori mai pronti a capire e saper interpretare il lavoro svolto da chi pazientemente offre il suo impegno per rendere sempre più obiettiva la notizia.

Da sinistra: mons. Filippo Ramondino, Francesco Cavallaro, Giuseppe Sarlo, Michele di Bari, Carlo Parisi e Assunta Loredana Franzè

“E’ un grande onore – ha dichiarato Carlo Parisi – ricevere questo premio in un paese che ha pagato pesantemente, con l’emigrazione, il duro prezzo della mancanza di lavoro. Al cospetto di tanti emigranti – ha aggiunto Carlo Parisi – che, nonostante siano stati costretti a rivoluzionare la loro vita in terre lontane, rimangono fortemente legati alle proprie origini, mi sento in dovere di lanciare un appello al prefetto di Vibo Valentia, affinché se ne faccia portavoce presso il Governo centrale. Lo Stato la smetta di sperperare fiumi di denaro nel cosiddetto «professionismo dell’antimafia», destinandoli, invece, al potenziamento degli apparati investigativi delle forze dell’ordine ed alla magistratura che, con maggiori risorse a disposizione, potrebbero combattere efficacemente la criminalità organizzata e stroncare la dilagante piaga dello sfruttamento operato da chi, approfittando dello stato di bisogno della gente, non esita a ridurre i lavoratori a livelli di schiavitù”.
Riferendosi, in particolare, alla professione giornalistica, Carlo Parisi ha ricordato che, “per troppo tempo ci siamo illusi di vivere in un Paese libero, senza accorgerci che, di fatto, la libertà di informazione viene sempre più imbavagliata da leggi restrittive e pesanti sanzioni che, sommate alla precarietà e al ricatto sul lavoro, fanno dell’Italia una nazione a libertà vigilata”.
“Ma come si può parlare di libertà di stampa – ha sottolineato il vicesegretario della Fnsi – se i giornalisti vengono pagati  (quando capita) qualche euro ad articolo? Insomma, non c’è libertà senza lavoro e, di conseguenza, non può esserci libertà di stampa senza l’indipendenza economica di chi è chiamato a fare informazione per lavoro e non certo per hobby.
Come la ’ndrangheta – ha aggiunto Carlo Parisi – approfitta dello stato di bisogno della gente per alimentare le forze dell’illegalità, alcuni editori approfittano dello stato di necessità e della passione di tanti giornalisti, o aspiranti tali, per alimentare la «grande illusione» in una condizione di assoluta schiavitù”.
“Privi di contratto, senza tutele previdenziali e assistenziali, tanti precari – ha concluso il vicesegretario della Fnsi – vengono costretti a lavorare per una manciata di spiccioli in una condizione, ovviamente, di fragilissima autonomia sia nei confronti degli editori che dei poteri forti dei quali dovrebbero occuparsi. Non sorprenda, dunque, la crisi di identità e la perdita di credibilità di cui sempre di più la stampa soffre, costituita dalla disaffezione dei lettori nei confronti dei giornali”.

Uno scorcio dell’affollata piazza “Capitano Domenico Scarano”

Palpabile, inoltre, la soddisfazione del sindaco di Dinami, Francesco Cavallaro, dinanzi all’euforica partecipazione dei cittadini che hanno seguito con entusiasmo e passione il programma della manifestazione.
“Non capita tutti i giorni – ha detto il primo cittadino – di vedere tanti cittadini ritrovarsi attorno alla bandiera del proprio Comune per vivere insieme un storico momento magico, ma anche un attimo di condivisa riflessione, tra l’altro, utile per riaffermare la presenza dello Stato, l’impegno della civica amministrazione e la convinzione di dover lottare insieme per individuare un futuro capace di assicurare meno emigrazione e più lavoro”.
Del resto, lo straordinario successo della manifestazione lo si deve anche alla passione e all’impegno di Francesco Cavallaro che, a Dinami, il sindaco lo fa esclusivamente per passione. Segretario generale della Cisal e giornalista pubblicista, Cavallaro guida, infatti, una Giunta Comunale che ha rinunciato a indennità e gettoni di presenza, che tiene le sedute di Consiglio Comunale di sabato sera, per consentire la più ampia partecipazione popolare, e che, contrariamente alla stragrande maggioranza del Comuni calabresi, “intercetta” costantemente finanziamenti regionali, statali ed europei realizzando, concretamente, opere pubbliche di vera utilità per i cittadini.
Presenti, tra gli altri il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Francesco De Nisi, il vice questore vicario, Corrado Basile, il comandante provinciale dei carabinieri, Daniele Scardecchia, i comandanti della Guardia di Finanza, Paolo Valle, e del Corpo Forestale dello Stato, Lorenzo Lopez, il presidente del consorzio industriale Pippo Bonanno, l’ex senatore democristiano Antonino Murmura (per sette legislature a Palazzo Madama e due volte sottosegretario di Stato), l’evento di Monsoreto, coordinato dal giornalista Giuseppe Sarlo, è stato introdotto dalle interessanti relazioni della psicologa Assunta Loredana Franzè su “Monsoreto nei suoi 150 di storia” e di mons. Filippo Ramondino, direttore dell’Archivio Diocesano di Mileto, sulla “Storia della Chiesa di Santa Maria delle Grazie”.
Due interventi particolarmente apprezzati dal pubblico perché incentrati sull’identità e l’appartenenza. Nel tracciare la figura del fondatore di Monsoreto, Paolano Scarano, Assunta Loredana Franzè lo ha, infatti, ricordato come “un uomo di cultura che voleva costruire un paese diverso”, fortemente impegnato ad illuminare le menti (“La scuola è la ricchezza dei poveri”) e perdutamente innamorato della propria terra: “Se il destino ci manda da un’altra parte, non dobbiamo dimenticare la nostra identità”.

L’inaugurazione del monumento al poeta e scrittore Paolano Scarano

Quindi, la consegna del “Premio Calabria 2012 per la Comunicazione”, consistente in un’artistica targa di argento e cristallo, opera dell’orafo Gerardo Sacco, a Michele di Bari, premiato dal sindaco Francesco Cavallaro “per il suo eccellente impegno per la difesa della legalità e della sicurezza e per la sua straordinaria attenzione verso la salvaguardia dei diritti dell’uomo” e a Carlo Parisi, premiato dal presidente della Provincia di Vibo Valentia, Francesco De Nisi, “per il suo prestigioso incarico e per il suo eccellente impegno nella difesa dei diritti del giornalismo calabrese”.
Riconoscimenti anche per il sindaco di Dinami, Francesco Cavallaro, da parte della presidente dell’Associazione “Nuova Monsoreto”, Silvia Runco, a testimonianza dell’attività dell’amministrazione comunale, ed al presidente del Circolo Vibonese della Stampa, Giuseppe Sarlo, impegnato a valorizzare l’immagine della professione giornalistica nel territorio Vibonese.
La manifestazione si è conclusa con l’inaugurazione, in piazza “Capitano Domenico Scarano”, del busto al poeta e scrittore Paolano Scarano, anche nel ricordo dello scomparso Raffaele De Masi, profondo studioso dell’opera dell’illustre personaggio monsoretano. Cerimonia accompagnata dalla Banda Musicale di Monsoreto, che ha eseguito l’Inno di Mameli, intonato dal prefetto Michele di Bari e accompagnato a viva voce da tutti i presenti.

5 commenti:

  1. Chiara Buffone

    Grazie per aver pensato alle “precarie condizioni economiche” di chi, ogni giorno, con passione, impegno e sacrificio, contribuisce a “riempire” le pagine dei giornali. Le chiedo, tuttavia, di intraprendere una “vera” lotta perchè venga retribuito adeguatamente il nostro quotidiano lavoro.
    Lavoro come corrispondente da ben 5 anni, eppure il mio assegno mensile ammonta, in media, a 150 euro. poche volte supera i 200 euro. Comprende bene che, fra iscrizione all’albo, rate Inpgi, benzina, telefonate, tasse… rimane ben poco.
    Perchè dobbiamo accettare passivamente una obiettiva ingiustizia?

  2. Antonio La Tella

    La destinazione del Premio Calabria ai giornalisti in difficoltà: un bel gesto. Bello ed utile se il seme gettato oggi darà i suoi frutti domani. Insomma, se l’esempio di oggi verrà imitato domani da chi più ha e più può.

  3. Carlo, il gesto ti fa onore. E’ necessario pervenire ad una condizione dignitosa per tanti giornalisti sfruttati e malpagati.
    La questione è complessa, ma il tuo impegno e la tua caparbietà porteranno sicuramente a risultati positivi per il settore.

  4. Complimenti al segretario regionale dei giornalisti della Calabria nonchè vice segretario nazionale della FNSI, Carlo Parisi, per questo ennesimo riconoscimento al suo straordinario e continuo lavoro per tutti i giornalisti.

  5. Hai meritato il premio…(per il quale già mi ero complimentato) ma sei stato anche più grande ricordandoti di chi non ha neanche la possibilità di concorrere ai premi…ri-complimenti
    un abbraccio
    Lorenzo

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