Quattro giorni di sciopero dei giornalisti da oltre 5 mesi senza stipendio. Solidarietà di Asr ed Fnsi

Terra: futuro sempre più nero per la testata verde

Angelo Bonelli

ROMA – La rappresentanza sindacale dei redattori del quotidiano Terra ha deciso, ieri, di decretare 4 giorni di sciopero “come misura estrema di protesta contro una gestione aziendale che non offre alcuna garanzia concreta circa l’immediato futuro della testata”.
Da dicembre 2010 i lavoratori del quotidiano stanno affrontando notevoli sacrifici, professionali ed economici. I forti ritardi accumulati nella corresponsione degli stipendi nel corso dei mesi passati, nonostante l’esistenza di un contratto di solidarietà, hanno raggiunto oramai un livello inaccettabile. L’ultima mensilità percepita è stata quella di aprile, un mese prima della scadenza dei 18 mesi di solidarietà stipulata con i giornalisti.
Il Comitato di redazione di Terra ritiene “assolutamente insufficienti le giustificazioni addotte dalla proprietà in un incontro del 27 settembre scorso con i sindacati, convocato dalla Federazione dei Verdi, secondo cui i problemi economici sarebbero dovuti a una crisi di liquidità aggravata dalla stretta creditizia che riguarda il sistema economico in generale e quello dell’editoria in particolare in seguito all’eliminazione del diritto soggettivo. Come è ben noto proprio l’eliminazione del diritto soggettivo e l’aleatorietà del credito che di anno in anno può essere accordato impongono alle società editrici che rientrano nei parametri della legge sull’editoria di pianificare sin nei minimi dettagli il futuro delle testate. Oggi più che mai una gestione aziendale non può vivere sull’improvvisazione”.
A tal proposito, i giornalisti ricordano che “la società editrice nel 2010 ha percepito un finanziamento pubblico di circa 2,4 milioni di euro e a questo va aggiunto l’abbattimento del costo del lavoro, nello stesso periodo, del 50 per cento, grazie a un contratto di solidarietà stipulato tra azienda e lavoratori. Siamo dunque di fronte a un comportamento inaccettabile e non più sostenibile, tenuto anche conto del fatto che le spettanze di fine mese sono dovute per legge e per contratto, e nessun imprevisto può giustificare la loro sospensione”.
Il Comitato di redazione denuncia, inoltre, la “continua violazione da parte della direzione e dell’azienda delle norme sindacali che impongono la massima trasparenza nei rapporti con il Cdr. In particolare in merito a qualunque tipo di “mutamento e assegnazione di mansioni e qualifiche ed ogni iniziativa che riguardi l’organizzazione dei servizi (giornalistici), a norma dell’articolo 34 del Contratto nazionale di lavoro giornalistico. Questo tipo di comunicazione, infatti, è sempre mancata, se non in rarissime occasioni”.
Il Cdr ricorda, infine, che “a fronte di questa situazione e del totale sostegno dei lavoratori, i quali hanno sempre contribuito mettendo a disposizione la loro professionalità per la realizzazione del giornale, e lavorando per due anni ben oltre l’orario di lavoro previsto dal contratto, l’azienda non ha ancora provveduto al rinnovo dei cinque contratti dei colleghi giornalisti scaduti nel mese di agosto, due dei quali costituivano il precedente Comitato di redazione”.
In merito a questi contratti è stata raggiunta il 6 agosto un’intesa tra il sindacato e l’azienda per una proroga assistita presso la Direzione generale del lavoro. L’accordo intercorso mirava ad avviare un percorso di stabilizzazione progressiva dei precari, a fronte del quale il sindacato aveva dato la sua completa disponibilità per il rinnovo di un contratto di solidarietà che avrebbe contribuito immediatamente ad abbattere il costo del lavoro sostenuto dall’azienda. In seguito alle dimissioni dell’amministratore delegato (il terzo in sei mesi) avvenute a settembre gli accordi intercorsi non hanno avuto seguito.
Dando mandato a Stampa Romana di muoversi in direzione della propria tutela nella difficile situazione attuale, il Cdr sollecita un intervento diretto della Federazione dei Verdi “titolari della testata” per ripristinare la normalità sia dal punto di vista economico-gestionale che delle relazioni sindacali.
L´Associazione Stampa Romana si schiera convintamente a fianco dei giornalisti di Terra, ricordando che  i dipendenti della Undicidue srl, società che edita l’organo della Federazione dei Verdi, non percepiscono lo stipendio da oltre cinque mesi e vengono da un biennio di solidarietà nel quale i loro emolumenti sono stati tagliati del 50%. Una situazione nella quale qualsiasi azienda avrebbe aperto un confronto trasparente col sindacato, in questo caso, invece,“ il direttore Luca Buonaccorsi, che è anche membro del Cda della Undicidue, e l’azienda hanno più volte violato l’articolo 34 del Cnlg, negando quasi sempre al Cdr l’informativa preventiva prevista dall’accordo nazionale”.
A giudizio di Stampa Romana, “l’evidente stato di crisi in cui versa l’intero settore dei giornali che usufruiscono del finanziamento pubblico, non giustifica una gestione arrogante come quella di azienda e direzione, che anzi, proprio perché in difficoltà e in ossequio alla professionalità sempre dimostrata dai dipendenti, avrebbero dovuto condividere col sindacato i percorsi di rilancio del giornale, previsti dagli accordi.
Ma non basta, ciò che sconcerta, è l’assoluto pressapochismo e la superficialità con la quale azienda e direzione  hanno gestito il periodo di solidarietà, non soltanto imponendo ripetute violazioni del patto, ma non capitalizzando in nessun modo i risparmi ottenuti con il sacrificio dei lavoratori”.
L’Associazione Stampa Romana si appella, quindi, al presidente della Federazione dei Verdi, Angelo Bonelli, perché, “anche alla luce del dibattito sul rifinanziamento del fondo per l’editoria, si impegni a garantire che la testata torni nell’alveo di una gestione managerialmente efficiente e contrattualmente corretta. Da parte sua, l’Asr metterà in campo tutti gli strumenti sindacali e legali a tutela della dignità e dei posti di lavoro dei colleghi”.
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana esprime “piena e totale solidarietà ai giornalisti del quotidiano Terra, che da mesi non ricevono lo stipendio, da ieri in sciopero per 4 giorni anche per protestare contro l’atteggiamento dell’azienda e della direzione in tema di relazioni sindacali e rapporti con il comitato di redazione”.
“In un tempo tanto difficile e complicato per il futuro della stampa libera e in particolare degli organi di stampa di idee o di cooperative – sottolinea la Fnsi –  questi atteggiamenti sono un grave nocumento per l’intero sistema”.
La Fnsi sostiene i colleghi e l’iniziativa dell’Associazione Stampa Romana che “è in campo per la tutela della loro dignità professionale, morale e materiale nei posto di lavoro”.
La Federazione dei Verdi e il presidente nazionale Angelo Bonelli, dal canto loro, esprimono “piena solidarietà ai lavoratori e giornalisti del quotidiano Terra che sta affrontando una situazione difficilissima, nonostante la Federazione dei Verdi non abbia alcun coinvolgimento gestionale nella società Undicidue srl che edita il proprio organo di stampa”.
Il presidente Angelo Bonelli, appena messo a conoscenza della situazione del quotidiano, ha subito convocato una riunione fra la società editrice, il Cdr, i sindacati, il direttore del quotidiano. Riunione conclusasi con la richiesta di approfondimenti di merito alla società: approfondimenti che siamo in attesa di ricevere per poter meglio valutare il da farsi”.
Nella stessa riunione il presidente Angelo Bonelli ha chiesto al direttore e alla società Undicidue srl di “rispettare e ripristinare immediatamente, laddove fossero state violate, le relazioni sindacali”.
Nell’aggiornare il tavolo dell’ultima riunione, la Federazione dei Verdi, che è impegnata per verificare tutte le possibili soluzioni per la crisi, ne ha convocato una nuova prevista per la prima metà di ottobre.

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