Lo ha ribadito il segretario generale della Fnsi, rispondendo, così, all’analisi della Fieg sulla crisi dei giornali

Siddi: “Senza giornalisti, nessuna ripresa”

Franco Siddi

TRIESTE – “I giornalisti sono una risorsa, anzi, la risorsa di ogni azienda editoriale e non un mero centro di costo. Da questa risorsa, che genera i contenuti dell’informazione veicolata dall’industria editoriale, dipende qualsiasi possibilità di sviluppo e il valore aggiunto del settore”.
Lo ha detto Franco Siddi, Segretario generale della Fnsi, rispondendo alle domande sulle prospettive di futuro dei giovani giornalisti che partecipano, a Trieste, a “Redazione aperta”, settimana di formazione e aggiornamento delle riviste dell’unione delle comunità ebraiche italiane dirette da Guido Vitale, che si svolge nella capitale Giuliana.
Questa risposta è valsa anche ad introdurre il commento alle affermazioni del Presidente della Fieg, Carlo Malinconico, che, in una nota illustrativa dei dati del primo trimestre delle società editrici quotate in borsa, aveva sottolineato i fattori di criticità del settore e, analizzando i costi, aveva sottolineato, tra le riduzioni, anche quelle per il lavoro giornalistico considerandolo “il principale centro di costo”.
“Il giornalismo – ha aggiunto il Segretario della Fnsi – ha pagato, e sta pagando, un grande tributo alla crisi e alla tumultuosa trasformazione del mondo dell’informazione, ma senza i giornalisti non c’è alcuna possibilità di ripresa neanche per l’industria del settore editoriale. Ulteriori compressioni dell’occupazione giornalistica non sono compatibili con qualsiasi ipotesi di ripresa che necessariamente deve prevedere la sfida su un nuovo modello integrato, che significa anche nuovo modello di business. A nessuno sfuggono le preoccupazioni per la lenta ripresa della pubblicità e per il calo costante di ricavi da vendita delle copie. Ma il considerevole aumento della lettura su altre piattaforme, in particolare il web, che tuttavia ancora non produce margini di profitto importanti, indica la strada dell’integrazione multimediale come percorso da affrontare con coraggio, con investimenti i cui risultati non vanno valutati in un arco di un trimestre o di un solo anno. Anche in questo caso, però, il successo dipende da un’informazione di qualità, credibile e affidabile, per la quale sono indispensabili i giornalisti più di quanto non lo siano le rotative e o i computer”.
“Senza i giornalisti, – ha concluso Siddi – correttamente chiamati al lavoro e rispettati nella loro autonomia professionale, nessuna impresa editoriale può pensare di tornare a margini di redditività come nel recente passato. Eticamente, e dal punto di vista sociale, per qualsiasi azienda è sbagliato considerare il lavoro un mero centro di costo e questo vale ancor di più per le imprese editoriali”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *