Il Sindacato dei Giornalisti della Calabria ricorda la “storia infinita” dell’Ufficio Stampa

Asp Cosenza: Campanella attende la stabilizzazione

Mario Campanella

COSENZA – “Chiedo al segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, di intervenire sulla grave vicenda della mancata stabilizzazione del giornalista Mario Campanella, che, a tutt’oggi, non vede attuata la legge 296/06”.
Lo afferma, in una lettera, l’avvocato Antonio Testa, cassazionista e legale del giornalista Mario Campanella, ritenendo, tra l’altro, che “è assurdo aspettare ancora i gradi di giudizio, dopo che l’Inpgi, l’Ufficio del Lavoro di Cosenza e la Direzione provinciale di Roma gli hanno dato ragione”.
Il segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, fiduciario regionale dell’Inpgi, intervenendo sulla questione, denuncia che “il “caso Campanella”, al pari di tanti altri seguiti con attenzione dal Sindacato dei Giornalisti della Calabria, richiama i tanti, troppi, esempi di lavoro subordinato mascherato da collaborazione, che le pubbliche amministrazioni si ostinano a riproporre, aggirando la regolare procedura dei concorsi.
Nel caso specifico di Mario Campanella, all’avvocato Testa non può sfuggire un particolare di non poco conto: è stato, infatti, il Sindacato dei Giornalisti della Calabria, con atto del 29 marzo 2008, depositato al Tribunale di Cosenza, ad aderire alle ragioni al ricorso del giornalista al Giudice del Lavoro.
Precisamente, con un esposto di dieci pagine redatto, su mandato del segretario Parisi, dall’avv. Mariagrazia Mammì dell’Ufficio legale del Sindacato. Ed è stato sempre il Sindacato dei Giornalisti della Calabria, con atti del 9 febbraio 2009 e del 29 novembre 2010, sottoscritti dal segretario regionale e dall’Ufficio legale, a chiedere al direttore generale dell’Asp di Cosenza di “attivare le procedure di stabilizzazione per la regolarizzazione della posizione lavorativa” di Mario Campanella, che ha lavorato come capo Ufficio Stampa dal febbraio 2000 al giugno 2005.
Pertanto, la posizione del Sindacato dei Giornalisti della Calabria sul collega Mario Campanella è inequivocabile e perfettamente in linea con quella dell’Inpgi che, grazie al Servizio Ispettivo, ha accertato la natura subordinata del lavoro del giornalista. Posizione acclarata dalla Direzione Provinciale del Lavoro di Roma, che ha respinto il primo ricorso dell’Asp, mentre il giudizio di merito è pendente al Tribunale di Roma.
In questo contesto Mario Campanella ha chiesto l’ennesimo tentativo di conciliazione, dicendosi disponibile a rinunciare ad ogni differenza retributiva in sede transattiva.
E’, dunque, auspicabile che si possa giungere a una conciliazione, che riconosca gli effettivi diritti ed il ruolo del giornalista, senza dover attendere i tempi, spesso biblici, della burocrazia e della giustizia nel nostro Paese.

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