La Redazione denuncia “l’opacità dei criteri con cui l’azienda ha selezionato i giornali da avviare alla rottamazione”

“Bravacasa”, giornalisti sul piede di guerra

La sede di Rcs nel centro di Milano

MILANO – L’Assemblea di Redazione di “Bravacasa” ha approvato all’unanimità un documento di protesta nei confronti della Rcs, avendo appreso che, nel corso del recente incontro fra il Comitato di redazione e Alessandro Bompieri, direttore della nuova divisione Media, è stata annunciata la riorganizzazione dell’area arredamento, una di quelle che l’azienda considera “core”.
Secondo quanto riferito dal Cdr, in programma c’è il lancio di una nuova testata da allegare al Corriere della Sera, con un posizionamento editoriale molto simile a quello dell’attuale Bravacasa.
“La notizia – afferma il Cdr – desta stupore soprattutto alla luce delle dichiarazioni di Rcs secondo cui la decisione di chiudere Bravacasa sarebbe stata motivata dalla «scomparsa del mercato di riferimento». Ma al di là della palese contraddizione, se il proposito aziendale è quello, andrebbe spiegato per quale motivo l’azienda intenda rinunciare, oltre che alla testata, alla professionalità di giornalisti che da anni coprono proprio quel segmento”.
La Redazione di Bravacasa vuole, quindi, denunciare “l’opacità dei criteri con cui l’azienda ha selezionato i giornali da avviare alla rottamazione; una mancanza di trasparenza nella quale sembra di poter individuare intenti discriminatori e punitivi nei confronti di una redazione composta esclusivamente da giornalisti contrattualizzati e dove non si è mai fatto ricorso al lavoro abusivo”.

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