Indagato nell’inchiesta Alibante della Dda di Catanzaro: «Dimostrerò la mia innocenza”

LaC News24: il direttore Pasquale Motta si dimette

Pasquale Motta

VIBO VALENTIA – «Alla luce della vicenda giudiziaria nella quale mio malgrado sono stato coinvolto, ho comunicato al mio editore, la ferma volontà di rassegnare le dimissioni dalla carica di direttore responsabile delle testate Diemmecom: LaC News24, LaCNews24.it, IlReggino.it e IlVibonese.it». Il giornalista Pasquale Motta, indagato nell’inchiesta Alibante sulle infiltrazioni mafiose nelle elezioni del Comune di Nocera Terinese, si è dimesso dall’incarico motivando la decisione come «un dovere morale, etico, civile e professionale», per tre ordini di motivi: «La libertà di potermi difendere nel procedimento penale», «La coerenza morale e professionale» e «Il rispetto e la fiducia verso la Magistratura, affinché possa rapidamente chiarire la posizione che mi riguarda».

«Il mio intento – spiega Motta – è quello di potermi difendere senza che, una qualche interpretazione mediatica possa intaccare la credibilità editoriale conquistata dall’azienda e dalle testate, ma soprattutto metta a rischio il grande impegno, la dedizione, la passione civile e l’integrità morale della redazione giornalistica».
«Ringrazio la redazione e i tecnici – scrive ancora Motta – per il lavoro che hanno svolto e che continuano a svolgere ogni giorno in prima linea, testimoniando, il sostegno alla legalità e all’azione della Magistratura, delle Forze dell’ordine e della società civile sana nella battaglia di risanamento del territorio.
Per questo patrimonio culturale e morale, per la linea editoriale che abbiamo espresso in questi anni, devo combattere per dimostrare la mia totale estraneità ai fatti che mi vengono contestati per ragioni non riconducibili alla mia azione professionale. Attendo con fiducia che si completi l’iter giudiziario che porterà a ristabilire la verità. Sono innocente, lo posso affermare e gridare con certezza, e combatterò per dimostrarlo, per rispetto alla mia storia umana e professionale, alla mia onorabilità, ai miei ragazzi che hanno lavorato a fianco a me in questi anni, alla mia famiglia e ai miei figli».
«Mi fermo qua – conclude Motta – come direttore responsabile, sebbene il mio non sia un addio ma un arrivederci. Lotterò per dimostrare la mia integrità morale a testa alta, certo della mia storia all’insegna della battaglia sempre condotta contro la ‘ndrangheta e ogni forma di sopruso che soffoca questa terra.
Lo farò difendendomi nel processo, lo farò continuando il mio impegno civile». (giornalistitalia.it)

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