Il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, scrive al cardinale Versaldi: sarebbe l’unico licenziato su 1500 dipendenti

Elea vuole epurare il vaticanista Piero Schiavazzi

Piero Schiavazzi

Franco Siddi

Il card. Giuseppe Versaldi

ROMA – La Federazione Nazionale della Stampa denuncia “con indignazione e sconcerto” che, “nonostante le recenti cronache giudiziarie, che non hanno risparmiato l’attuale dirigenza di Elea, quest’ultima si ostina nell’intento di epurare a tutti i costi un vaticanista noto per il suo valore professionale, rigore morale e servizio ecclesiale”.
In una lettera al cardinale Giuseppe Versaldi, presidente della Prefettura per gli Affari Economici della Santa Sede
 e Delegato Pontificio per la Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione, il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, denuncia che “il dott. Piero Schiavazzi è stato, infatti, convocato dall’azienda lo scorso 8 aprile presso la Direzione Provinciale del Lavoro, per dare corso a un provvedimento che ne farebbe l’unico licenziato tra più di 1500 dipendenti del gruppo Cfic: proprio lui che, con i suoi eventi sul magistero sociale del Santo Padre e con le sue coraggiose denunce pubbliche, ha dato voce alla cultura del lavoro e della legalità”.
“La stessa Commissione Conciliativa del Ministero del Lavoro e, fatto assolutamente inusuale, lo stesso rappresentante delle organizzazioni datoriali – scrive Siddi –  si sono dissociati «in coscienza» da un provvedimento che non risponde a nessuna logica economica, ma appare solo ritorsivo, dal momento che sull’intera azienda il prossimo 30 aprile grava peraltro una istanza di fallimento”.
Il segretario generale della Fnsi ricorda che “la Commissione ha, pertanto, rinviato la decisione al 22 aprile, auspicando che chi di dovere, nel frattempo, intervenga per impedire quello che appare con ogni evidenza un licenziamento «politico»”.
Franco Siddi chiede, quindi, al cardinale Versaldi, nella sua responsabilità istituzionale e morale di Delegato Pontificio, al quale afferiscono tutte le strutture e società del Gruppo Cfic, di far “ritirare un provvedimento che ripugna alla coscienza di tutti noi e che la Fnsi, in ogni caso, non può tollerare, rinviando a dopo il 30 aprile qualunque decisione che riguardi Schiavazzi, per non privarlo delle garanzie previste per i lavoratori in caso di fallimento”.
Franco Siddi, che ha deciso di occuparsi in prima persona della vicenda, rivolge quindi al cardinale Giuseppe Versaldi  la richiesta di un incontro urgente.

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