In occasione dell’incontro con la deputazione messinese all’Assemblea regionale siciliana. Protesta l’Assostampa

Messina: giornalisti cacciati dal Teatro Vittorio Emanuele

Giuseppe Gulletta

Teatro Vittorio Emanuele

MESSINA – La sezione di Messina dell’Associazione della Stampa stigmatizza quanto avvenuto al Teatro Vittorio Emanuele in occasione dell’incontro tenuto con la deputazione messinese all’Assemblea regionale siciliana.
“Cacciare i giornalisti e vietare loro la partecipazione all’importante appuntamento, non è stato un atto di democrazia degno di un ente pubblico”, denuncia il segretario dell’Assostampa Messina, Giuseppe Gulletta, il quale evidenzia che “la stampa era lì per far conoscere alla cittadinanza il risultato di un incontro che avrebbe dovuto avere, nelle intenzioni di chi lo aveva voluto e sollecitato, riflessi positivi sul futuro del Teatro”.
“Invece – sottolinea Gulletta – il comportamento posto in essere dai vertici dell’ente che hanno letteralmente buttato fuori i rappresentanti delle testate cittadine è degno di altri periodi storici in cui c’era qualcuno che decideva cosa pubblicare sui giornali”.
Il segretario dell’Assostampa Messina ricorda che “una stampa libera ha il diritto di essere presente e partecipare alla vita democratica (incontri, vertici, conferenze stampa) per informare la comunità su quello che accade e, soprattutto, come vengono spesi i soldi pubblici”.
“Non ammetterla all’incontro – conclude Giuseppe Gulletta – non è di aiuto certamente alla soluzione del problema. Se l’Ente Teatro Vittorio Emanuele si trova in quelle condizioni economiche non è certo colpa della stampa e non comprendere che la stampa può essere di aiuto è un atto di arroganza, di mancanza di senso delle istituzioni e di vivere civile che va censurato”.

Un commento:

  1. Vincenzo Bonaventura

    Leggo con grande meraviglia una nota dell’Assostampa in cui si parla di una “cacciata” dei giornalisti in occasione dell’incontro svoltosi al Vittorio Emanuele tra i vertci del Teatro di Messina e la deputazione regionale. Sono assolutamente certo che finché mi occuperò io dei rapporti con la stampa dell’Ente, nessuno, me presente, caccerà alcun giornalista. Così lunedì mattina io personalmente ho invitato cortesemente (molto diverso da cacciare) a uscire i pochi giornalisti entrati nella sala della riunione insieme con gli operatori. Infatti, era stato concordato con alcuni deputati che l’incontro dovesse svolgersi a porte chiuse, fermo restando che tutti i partecipanti sarebbero stati (come poi sono stati) a disposizione dei giornalisti alla fine dei lavori. Sempre io in prima persona avevo avvertito che si poteva entrare brevemente prima dell’inizio dei lavori per effettuare alcune riprese ma che poi sarebbe stato necessario uscire. Naturalmente è possibile che, dato il momento di ressa, alcuni colleghi non abbiano sentito, ma smentisco categoricamente che qualcuno sia stato “cacciato”. Chiedere di uscire non è cacciare, credo che questo sia evidente a tutti. E’ mio dovere e convinzione avere il massimo rispetto di tutti i colleghi, sono stato sono e sarò sempre a loro disposizione e nessuno mi può insegnare che “la stampa può essere d’aiuto”. Dirò di più: il ruolo della stampa è fondamentale in ogni caso, anche se non fosse d’aiuto.
    Cordiali saluti.
    Vincenzo Bonaventura
    consulente per la comunicazione dell’Ente Teatro di Messina

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