Mozione dell’Assemblea e dalla Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi su equo compenso, welfare e diritti

Freelance, dagli stati di crisi ai nuovi scenari del giornalismo

ROMA – Potenziare l’operatività della Commissione e dell’Assemblea nazionale lavoro autonomo della Fnsi, con particolare riferimento alla legge sull’equo compenso, all’attuazione della Carta di Firenze sul precariato giornalistico e alle tematiche del lavoro autonomo nel nuovo contratto Fnsi-Fieg.
Sottolineate anche l’urgenza di aprire a livello nazionale delle vertenze sulle problematiche dei giornalisti collaboratori e l’attualità dell’ordine del giorno sul lavoro autonomo approvato dal XXVI Congresso Fnsi di Bergamo, a cui va data piena attuazione.
Queste le indicazioni giunte dall’Assemblea e dalla Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi, riunite in seduta congiunta a Roma.
Dopo le relazioni introduttive del presidente della Commissione, il segretario generale aggiunto della Fnsi, Giovanni Rossi, e del coordinatore dei freelance Maurizio Bekar, alla presenza del presidente della Fnsi, Roberto Natale, del vicesegretario Carlo Parisi e dei membri della Giunta esecutiva Leyla Manunza, Fabio Morabito e Paola Vescovi, si è aperto il dibattito tra i rappresentanti dei freelance giunti da tutta Italia. Accolta all’unanimità la mozione finale.
Sottolineando come dalla crisi dell’editoria non si esca con i tagli degli organici, del costo del lavoro e con l’impoverimento del prodotto, ma con nuove progettualità, con la qualità dei giornalisti e dell’informazione, la mozione indica la necessità di contrattualizzare tutte quelle forme di lavoro dipendente ora mascherato da autonomo, e di garantire pari diritti, retribuzioni adeguate e welfare ai veri freelance, con azioni unitarie e solidali tra contrattualizzati e autonomi.
Auspicando la definitiva approvazione della legge sull’equo compenso, viene anche invitato a vigilare affinché questo venga individuato in effettiva coerenza con le tariffe del contratto collettivo nazionale e correttamente applicato ovunque.
Altrettanto va data piena attuazione alla Carta di Firenze, supportando la presentazione di esposti, seguendone l’iter e la pubblicizzazione delle sentenze, e con la costituzione da parte di Ordine ed Fnsi dell’Osservatorio permanente sulla dignità professionale previsto all’art. 3 della Carta stessa.
Sul ruolo dei collaboratori nel nuovo contratto Fieg-Fnsi s’invita a un ampio confronto e alla mobilitazione, coinvolgendo a tutti i livelli i giornalisti precari, così come nella rappresentanza e nelle vertenze dei Cdr.
S’invita anche ad avviare delle vertenze sulla tutela dei diritti dei collaboratori e una campagna per la corretta applicazione della legge 150/2000 sugli uffici stampa, d’intesa con la Commissione uffici stampa Fnsi e con il coinvolgimento dei freelance sui territori.
Richiesto anche di avviare dei corsi di formazione sindacale e sulle normative rivolti ai freelance, e dei corsi di aggiornamento professionale (previsti nel contratto Fieg-Fnsi) adeguati alle nuove esigenze del mercato, con una riconversione anche in questo senso delle Scuole di giornalismo.
Si chiede, inoltre, che sia data piena attuazione all’Ordine del giorno sul lavoro autonomo approvato dal XXVI Congresso Fnsi, secondo il quale gli organismi di Commissione e Assemblea nazionali e Commissioni Regionali per il lavoro autonomo vanno “sviluppati e sostenuti con azioni, mezzi e risorse economiche adeguati a garantire loro di operare con continuità ed efficacia”. E, puntando all’interazione con tutti i freelance ed autonomi impegnati nei territori, negli organismi di categoria e nei movimenti di base, si chiede infine alla Fnsi di aprire un tavolo-vertenza editori, governo e Inpgi sui giornalisti atipici, esclusi dalla recente riforma del mercato del lavoro, e di promuovere gli Stati generali dell’informazione precaria: dagli stati di crisi ai nuovi scenari del giornalismo.

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