LA LETTERA – Quando ci sono da tutelare i nostri diritti non riusciamo a far prevalere lo spirito di corporazione

Giornalisti, litighiamo anche sulle cose che dovrebbero unirci

Pierfrancesco Gallizzi

Pierfrancesco Gallizzi (consigliere nazionale Fnsi)

MILANO – Oggi al Circolo della Stampa di Milano si è tenuto un dibattito/confronto sul tema della diffamazione. In sala erano presenti i direttori Alessandro Sallusti (Il Giornale), Claudio Brachino (Videonews Mediaset), Andrea Monti (Gazzetta dello Sport), Vittoriano Zanolli (La Provincia di Cremona), Ugo Cennamo (Il Giorno) e Umberto Brindani (Gente).
Al tavolo anche Giovanni Negri (Alg) e Rosy Brandi (Gruppo Cronisti), con l’avvocato Caterina Malavenda. In collegamento da Roma, tra gli altri, i vertici della Fnsi (Franco Siddi e Roberto Natale), Giancarlo Ghirra (segretario dell’Ordine dei giornalisti) e il direttore Marcello Masi (Tg 2 Rai). Ad assistere, tra il pubblico, (ahimè!) soltanto pochi colleghi.
Il confronto è stato serrato e schietto. Al punto che Sallusti ha detto: “Voglio uscire da una serie di ipocrisie che mi hanno amareggiato. Ipocrisie che mi hanno fatto riflettere su come, in quanto categoria, siamo divisi. Mi ha amareggiato e stupito constatare che nessun direttore abbia affrontato seriamente il problema, che stiamo dibattendo oggi, con propri editoriali nelle prime pagine. (…) Nessuno – ha detto ancora Sallusti – ha avuto il coraggio di dire che i responsabili sono due magistrati e la magistratura (…)”.
Immediata e molto piccata la replica del presidente della Fnsi, Roberto Natale, che è scattato: “Le parole di Sallusti sulla magistratura sono lontanissime dal sentire comune di molti di noi…”.
Una cosa è certa, siamo una categoria strana. Capace di litigare anche quando cerchiamo di porre in essere azioni che dovrebbero unirci e non dividerci. Quando ci sono da tutelare i nostri diritti (e perché no, anche i nostri interessi) non riusciamo a far prevalere lo spirito di corporazione.
La scorsa settimana, durante la riunione del consiglio del sindacato dei giornalisti della Lombardia (Alg), del quale sono consigliere, ho appreso le ultime notizie (sconfortanti) sulla crisi economica relativa alla nostra categoria. Tanti disoccupati anche tra i giornalisti.
Allora ho chiesto al presidente di stilare un documento nel quale l’Alg  chiede ai direttori dei giornali e degli alti media di impegnarsi a dare spazio oltre che all’Ilva, alla Fiat, agli altri statali…anche alla drammatica situazione in cui versa l’editoria e l’informazione (con – appunto – inevitabili ripercussioni occupazionali). “… così magari qualcuno del governo o della politica penserà anche a noi?…”.
Tutti mi hanno detto che erano pienamente d’accordo e che avevo ragione. Per ora, nessuno ha fatto nulla… La speranza è l’ultima a morire (anche per la categoria dei giornalisti?).

Pierfrancesco Gallizzi
Consigliere nazionale Fnsi

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