Dopo una lunga malattia, si è spento nella sua casa di campagna. I funerali martedì nella Genova che l’ha adottato

Addio al giornalista Arnaldo Bagnasco

Arnaldo Bagnasco

CHIUSA DI PESIO (Cuneo) – Lutto nel mondo del giornalismo e della cultura. Dopo una lunga malattia, è morto Arnaldo Bagnasco, giornalista, sceneggiatore, programmista televisivo, docente universitario e conduttore del programma Rai “Mixer Cultura”. Bagnasco, che aveva 76 anni, si è spento nella sua casa di campagna, nell’alta Valle Pesio in Piemonte, circondato dall’affetto dei suoi cari. Aveva subìto un trapianto di rene, ma in seguito all’intervento non si era mai ripreso, anzi lo aveva pesantemente debilitato.
Nato a Dernice, in provincia di Alessandria, il 25 maggio 1936, aveva cominciato a lavorare come attore debuttando da protagonista nel “Caligola” di Camus. Dal 1962 al 1965 ha lavorato nella compagnia del Teatro Stabile di Genova; dal 1966 al 1968 come nella compagnia di Tino Buazzelli, quindi nel 1968 la svolta: vince uno dei rari concorsi banditi dalla Rai, come programmista. Realizza “L’Eneide” (1971), “I Nicotera” (1972), “Le cinque stagioni” (1976), “La vita di Mussolini e Ligabue” (1977).
In seguito condurrà programmi come “Mixer Cultura” (nel 1987 chiamato da Gianni Minoli), “Punto e a capo”, “Aspettando…”, “Tenera è la notte”, “Palcoscenico”, fino a diventare capo struttura di “Rai 3” per la Liguria. Alla città di Genova, infatti, era particolarmente legato, tanto da sceglierla come città di residenza assumendo, tra l’altro, la presidenza della Fondazione Palazzo Ducale.
Giornalista pubblicista iscritto all’Ordine della Liguria dal 28 maggio 1991, Arnaldo Bagnasco lascia la moglie Matilde Repetto e le figlie Alessandra e Marta. I funerali saranno celebrati martedì mattina, a Genova, nella chiesa di San Donato.

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