Il primo giornale stampato in Sicilia è uscito a Messina dal 1808 al 1814. L’Ars ha ricomposto la collezione

La “Gazzetta Britannica” rivive su Internet

PALERMO – La ”Gazzetta Britannica” ritorna a vivere grazie a Internet. Infatti, il primo giornale stampato in Sicilia nel 1808 adesso è fruibile sul sito dell’Assemblea regionale siciliana (www.ars.sicilia.it).
Dopo otto anni di ricerche, in Italia e all’estero, Patrizia De Salvo, ricercatrice di Storia delle istituzioni politiche presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Messina, è riuscita a ricomporre quasi completamente la collezione della “Gazzetta Britannica”, il bisettimanale edito a Messina dal 1808 al 1814.
Se ne è parlato a Palazzo dei Normanni, in occasione di un incontro-confronto tra giornalisti, ricercatori e storici. ”La redazione del giornale era affidata a illustri messinesi – ha spiegato la De Salvo nel corso dell’incontro – e anche se non comparivano mai le firme, si sa, dalle cronache del tempo, che tra questi vi erano l’abate Benedetto Chiavetta e il nobile Ottavio Saccano Nicolaci”.
Come ha detto la stessa ricercatrice, gli articoli non avevano un titolo, riportavano sempre la data e il luogo di provenienza della notizia. La veste grafica della “Gazzetta Britannica” era ”dignitosa”: i primi trentasei fascicoli erano composti da otto pagine, scritti su due colonne, in sedicesimo.
Sul frontespizio spiccava lo stemma della Gran Bretagna, in uno scudo sormontato da una corona e sostenuto da un leone e da un unicorno, accompagnato dal motto ‘Dieu et mon droit’.
“Si può dire che la vita della «Gazzetta Britannica» – ha aggiunto la De Salvo – sia stata caratterizzata da due impostazioni politiche diverse: quella legittimista, riscontrabile nei primi due anni di pubblicazione; e quella liberal-costituzionale, corrispondente all’esperienza costituzionale e che può essere inquadrata tra il 1810 e 1814”.
Il segretario generale del Parlamento siciliano, Giovanni Tomasello, infine, ha sottolineato che “come istituzione crediamo che salvare e tramandare la memoria storica sia importante, ed è quello che stiamo cercando di fare recuperando tutti documenti della nostra Isola”. In buona sostanza, per Tomasello, “reinvestendo sul nostro patrimonio forse sarà possibile anche avviare un processo di rinnovamento della nostra terra”.
 (Asca)

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