ROMA – Nuova condanna per il disturbatore per eccellenza dei collegamenti tv, Gabriele Paolini. Per interruzione di pubblico servizio e molestie a tre giornalisti del Tg5, costretti a sospendere un collegamento, Paolini è stato condannato a 6 mesi di reclusione e al pagamento, come risarcimento danni, di 30mila euro di cui la metà da versare subito alle tre parti offese.
Il processo riguardava tre episodi avvenuti il 13 e il 15 dicembre 2008 e il 12 gennaio 2009, con Paolini che, alle spalle dei cronisti, mostrava “il segno delle corna” o gridava “frasi sconnesse”. “Non mi aspettavo questa condanna alla provvisionale immediatamente esecutiva”, ha commentato, a fine udienza, Paolini che ha annunciato di voler scendere in politica: “Ho fondato un partito che si chiama «Basta il coraggio», una massima che si ispira a Gabriele D’Annunzio. Ma non ho alcuna intenzione di candidarmi, è solo un modo per poter dire la mia”.
Tre settimane fa, Paolini era stato condannato da un’altra sezione del tribunale monocratico di Roma a 9 mesi di libertà controllata per un blitz compiuto il 20 aprile del 2010 ai danni di una giornalista del Tg3 collegata da piazza San Giovanni: in quell’occasione Paolini urlò al microfono – sosteneva l’accusa – “ingiurie e calunnie” nei confronti del Pontefice e di alcuni esponenti politici. (Agi)