Intervista al direttore Clemente Mimun: “Il 13 gennaio speriamo di fare un telegiornale migliore”

Il Tg5 ha 20 anni: troppi per festeggiare in discoteca

Clemente Mimun

ROMA – Il primo sorpasso sul Tg1 lo realizzò subito, nel primo giorno di messa in onda, il 13 gennaio 1992. Ora il Tg5 compie 20 anni e festeggia con una stagione che gli sta regalando spesso la leadership sul concorrente nell’edizione delle 20.
In questi 20 anni, alla guida del tg di Canale 5 si sono avvicendati tre direttori: il primo è stato Enrico Mentana, rimasto in carica per 12 anni e sostituito nel novembre del 2004 da Carlo Rossella. Nel luglio 2007, a Rossella è subentrato Clemente Mimun, che era vicedirettore del Tg5 al momento della fondazione e poi era tornato in Rai dirigendo sia il Tg2 che il Tg1 e la Tsp.
“Battere subito il Tg1 non era nei nostri piani, ma nei nostri sogni sì… E a volte i sogni si realizzano”, dice Clemente Mimun in un’intervista all’Adnkronos. “L’importante – aggiunge – è festeggiare il ventennale con un telegiornale forte e credibile. I sorpassi fanno allegria, ma la vera gioia sta nella consapevolezza di essere una squadra forte e coesa, che realizza un ottimo telegiornale”.
Di quel 13 gennaio 1992, Mimun dice: “La prima volta non si dimentica mai, in tutti i campi della vita, dagli esami all’amore, alla paternità. Figurarsi nel caso di un tg nuovo di zecca, formato da un pugno di ragazze e ragazzi che osavano sfidare l’ammiraglia dell’informazione Rai. Oltre tutto la scaletta del primo Tg5 fu stravolta perché non uno, davvero neanche un servizio, era pronto. Comunque, durante quella serata ad altissima tensione entrammo nella storia. Mentana, io e Lamberto Sposini eravamo amici da tempo, quell’esperienza rafforzò il nostro legame, tuttora solidissimo”.
Sulla scelta di esordire proprio nell’orario delle 20 contro il tg ammiraglio di Viale Mazzini, Mimun aggiunge: “La scelta di andare frontalmente contro il tg più forte, che fu di Silvio Berlusconi, si rivelò vincente. Alle 20 sfidavamo il Tg1, il tg più radicato la sera, e alle 13 il più forte nella fascia meridiana, cioè il Tg2. Altra grande intuizione del nostro editore fu «Prima Pagina», il rullo di notizie che ancora oggi accompagna gli italiani dalle 6 alle 8 del mattino”.
Ma l’avvento del Tg5 ha comportato una vera e propria rivoluzione di tutto il «costume» informativo: il linguaggio meno ingessato, il maggiore spazio dato alla cronaca e il ritmo incalzante hanno influenzato tutto il panorama delle news televisive.
“Grazie al nostro Tg5 – sottolinea Mimun – tutta l’informazione televisiva è migliorata. Se non ci fosse stata la nostra rivoluzione in Rai sarebbero ancora agli incipit tipo «nella splendida cornice…». Ora con Tgcom24, che ha nel suo quartier generale moltissimi giornalisti che provengono dalle fila del Tg5, Mediaset rivoluzionerà anche le all news…”, aggiunge il direttore.
Su come la redazione festeggerà il 13 gennaio, Mimun dice: “Speriamo facendo un tg migliore del solito, per poi andare a brindare e a mangiare tutti insieme da qualche parte. Il decimo compleanno con Enrico Mentana fu festeggiato in una discoteca. Ma ora siamo troppo vecchi, non ci farebbero neppure entrare. Comunque, Mentana sarà naturalmente invitato e spero sarà dei nostri, così come accadde con me che mi presentai pur essendo, allora, il direttore del Tg2”, conclude.
“Nel Tg5 di oggi c’è la passione di Mimun, che era già mia, per i fatti della vita, quelli drammatici ma anche quelli gradevoli, con una visione sempre ottimistica”. Carlo Rossella, da ex direttore del Tg5 (dal novembre 2004 a luglio 2007), giudica così il presente della testata, rivendicando con l’Adnkronos, di aver “voluto un telegiornale che non fosse un incubo da ora di cena, con un po’ di ottimismo” e, aggiunge, “Mimun ha mantenuto questa tradizione”.
Anche Enrico Mentana ricorda con l’Adnkronos i suoi 12 anni, “quasi 13” tiene a precisare lui, alla guida del Tg5. “Di momenti belli ne ho avuti tantissimi e l’unico brutto è stato quello dell’addio. Con il Tg5 ho fatto una camminata esaltante: Costruire da zero un tg nazionale capita poche volte nella storia della televisione e una volta sola nella storia di un giornalista”, sottolinea Mentana.
Un’avventura partita “nelle condizioni migliori”, afferma oggi Mentana, quanto a editore e redazione, dato che “Berlusconi all’inizio era ben diverso da quello che poi è diventato, il suo unico interesse allora era che che il telegiornale avesse buoni ascolti, e la redazione l’ho potuta reclutare io, erano tutti giovanissimi e 20 anni dopo molti di loro sono ancora, giovanilissimi, al loro posto”. (Adnkronos)

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