Presentata oggi a Roma, nella sede della Fnsi, la pubblicazione “Ho visto anche degli zingari felici”

Un “vademecum” in attesa dei giornalisti rom

Roberto Natale

Paolo Butturini

ROMA – Un “vademecum” per i professionisti dell’informazione sul tema dei rom, declinazione della Carta di Roma. Un documento che offre contributi di esperti ed altra documentazione con l’obiettivo di semplificare il lavoro giornalistico nell’affrontare la questione, per lo più spinosa del mondo del nomadismo.
“Ho visto anche degli zingari felici”, questo il titolo della pubblicazione presentata oggi a Roma, nella sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana.
Presenti il segretario dell’Associazione Stampa Romana, Paolo Butturini, l’assessore al Lavoro e Formazione della Regione Lazio, Mariella Zezza, il presidente della Fnsi, Roberto Natale, il responsabile Rom e Sinti della Comunità di Sant’Egidio, Paolo Ciani, e Moni Ovadia, attore e regista, protagonista per l’occasione, questa sera, alle ore 21, con lo spettacolo “Senza confini, Ebrei e Zingari” al Teatro Quirino di Roma.
“Con questo vademecum – ha spiegato Paolo Butturini – speriamo di fornire un servizio alla verità e un aiuto ai colleghi che si occupano di queste tematiche” fornendo “strumenti ai giornalisti e ai comunicatori per svolgere al meglio il loro delicato compito: un’informazione che richiami al senso di responsabilità sociale, culturale e persino pedagogico”.
Il vademecum realizzato dall’Associazione Stampa Romana con il sostegno della Regione Lazio – Assessorato Lavoro e Formazione – in partnership con la Comunità di Sant’Egidio e l’Associazione dei Giornalisti Scuola di Perugia, punta ad essere uno strumento utile di buona comunicazione.
“Da giornalista e da assessore al Lavoro e alla Formazione – ha sottolineato Mariella Zezza – ho voluto patrocinare questo vademecum perché abbattere gli stereotipi è il migliore dei servizi che si possono rendere. Per noi è importante far percepire una giovane o un giovane rom, perché ci dobbiamo occupare del loro inserimento lavorativo, vista la presenza sul nostro territorio. Questo è un libricino per spiegare meglio questa realtà.
Nel Vademecum c’è, inoltre, una richiesta specifica da parte dei rom: avere dei giornalisti rom. Non escludo quindi – ha annunciato l’assessore – che il prossimo anno ci siano dei voucher che raccontino in lingua romanes la vita, la cultura e la formazione dei rom. Non solo. Oggi chiederò la traduzione dei bandi del nostro assessorato in romanes”.
Per Roberto Natale con questa pubblicazione “ci rivolgiamo a tutti i giornalisti, chiedendo loro di esercitare quel rispetto della verità sostanziale dei fatti che è fondamento della nostra professione. Serve un uso corretto delle parole. In questa guida interveniamo sul piano della formazione decisivo per far crescere questa professione. Non chiediamo buonismo, di trattare i rom con un occhio di riguardo. Chiediamo di fare corretta informazione, anche nell’uso dei termini, anche quando parliamo di rom”.
Per il presidente della Fnsi è, infatti, centrale “evitare le parole cariche di disprezzo, come avvenuto mesi fa in occasione della campagna elettorale di Milano con il termine «zingaropoli». Evitare queste parole è importante, sono parole di disprezzo e di odio”. (Asca)

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