Il segretario generale della Fnsi, oggi a Cagliari, insieme a Carlo Verna (Usigrai), “per la Rai”

“Gli italiani devono riprendersi il servizio pubblico”

Franco Siddi e Carlo Verna battezzano “Riprendiamoci la Rai”

ROMA – I cittadini devono riprendersi la Rai, perché ad essi appartiene quale bene pubblico di tutta la comunità nazionale e non ai “signori” del potere di oggi che la stanno devastando.
I giornalisti, che con l’Usigrai hanno lanciato una campagna in questo senso, hanno chiara la percezione che la gente non ne può più di una serie di atti, scelte, intromissioni palesi o meno che mirano non solo a piegare le autonomie e le professionalità ma anche a svuotare l’idea stessa di servizio pubblico.
Il tentativo che viene fatto da più parti di far riemergere dentro la Rai le vecchie teorie degli opposti estremismi, di un’altra epoca, sono una spia allarmante di una deriva che può diventare mortalmente contagiosa.
Non c’è uguaglianza tra tg con missioni diverse. E se il tg3, per esempio, mantiene la sua chiara identità non oscurando notizie ed incontra il favore del pubblico, diversamente da altri, va considerato per quello che fa e per il fatto che oggi è una delle poche espressioni per le quali si può dire che un minimo di pluralismo resiste, nonostante tutto.
Il servizio pubblico è fondamentale proprio in un momento in cui la realtà è dominata da potentati finanziari e conflitti di interesse. Deve, però, riacquistare al più presto la caratteristica di servizio di espressione e rappresentanza, indipendente e autonoma, di tutta la realtà del Paese comprese le sue minoranze.
Deve anche recuperare, soprattutto, chiarezza attraverso una maggiore completezza delle informazioni e nella promozione delle idee e della cultura della nazione.
In questo senso è un bene pubblico verso cui i cittadini, durante le manifestazioni come quella di oggi a Cagliari, dimostrano non solo interesse ma la volontà di recuperare ruolo e diritti espropriati assumendo iniziative per un cambiamento che non potrà essere più a lungo negato.
La percezione del servizio pubblico in una regione come la Sardegna, inoltre, fa avanzare oggi una forte esigenza di assunzione di ruolo dell’azienda, ma anche delle istituzioni e della società civile regionale. In una realtà che ha caratteristiche peculiari, e una lingua che fa parte delle minoranze, è necessario promuovere lo sviluppo di Rai3 bis per una programmazione regionale al servizio della comunità dei sardi che vivono nell’isola e nel mondo.

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