Così il segretario della Fnsi Siddi sulla nuova proposta della maggioranza. Domani tutti in piazza del Pantheon

Intercettazioni: “Dal Governo una furbizia col trucco”

Franco Siddi

ROMA – La nuova proposta della maggioranza di Governo sulla legge cosiddetta intercettazioni, allo stato, appare ingannevole: una piccola furbizia col trucco.
L’acquisizione dell’idea di udienza-filtro, attraverso la quale selezionare le intercettazioni destinate a essere rese pubbliche che fa parte delle proposte Fnsi, è assolutamente indeterminata nei modi e soprattutto nei tempi e, ancora una volta, rimandata a un successivo decreto del Governo, mentre nel frattempo si fa scattare un insopportabile e ingiustificabile black out su come procede un’inchiesta.
Altro sarebbe stabilire, per esempio, che l’udienza-filtro si debba tenere entro 5 giorni dal deposito degli atti. E in ogni caso va sempre ricordato che il diritto di informazione prescinde dalle notizie di reato.
Se negli atti di inchiesta giudiziaria sono contenuti fatti o elementi di pubblico interesse di cui un giornalista venga a conoscenza, esiste sempre  il dovere di leale pubblicazione nel rispetto del diritto dei cittadini ad una libera informazione.
Quanto sta avvenendo nel dibattito politico sulle intercettazioni – se vogliamo, la stessa furbata dell’emendamento lo dimostra – indica quanto sulla materia, sul bilanciamento del diritto dei cittadini ad una giustizia amministrata secondo Costituzione e ad una informazione che assicuri un diritto fondamentale di conoscenza, non si possa continuare ad agire con scelte arroganti e propagandistiche nell’interesse di uno o di pochi potenti.
L’operazione in corso – che continueremo a contrastare con ragionevolezza e determinazione – serve solo ad attenuare problemi giudiziari dei soliti noti e non ad allargare l’area delle libertà di tutti e a recuperare – come è indispensabile – una salda fiducia nelle istituzioni.
Per queste ragioni domani giornalisti, cittadini e rappresentanti di associazioni, sindacati e movimenti parteciperanno al presidio a piazza del Pantheon per difendere la libertà di informazione dall’ennesimo tentativo di introdurre la legge bavaglio sulle notizie che contano per la vita pubblica.

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