La deputata Paola Concia (Pd) e l’avvocato Enrico Fusco presentano un esposto all’Ordine dei giornalisti

Emilio Fede denunciato per “insulti omofobi”

ROMA – La deputata del Partito democratico, Paola Concia, ha presentato oggi, insieme all’avvocato barese Enrico Fusco, un esposto all’Ordine dei giornalisti contro il direttore del Tg4, Emilio Fede, “per gli insulti omofobi da lui rivolti nei confronti del governatore della Puglia, Nichi Vendola”.
“Le affermazioni di Fede – denuncia Paola Concia – oltre ad essere inqualificabili, rappresentano una chiara violazione della Carta dei doveri e del Codice deontologico relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio all’attività giornalistica. E’, infatti, tra i doveri del giornalista quello di non discriminare nessuno per la sua razza, religione, sesso, condizioni fiche o mentali e opinioni politiche e di non indugiare nel racconto di dettagli non essenziali e di nessun interesse pubblico”.
La parlamentare ritiene che l’esposto contro Emilio Fede sia “un atto dovuto, perché con le sue affermazioni il direttore del Tg4 non soltanto ha diffamato Nichi Vendola e con lui tutti gli omosessuali italiani, ma ha anche offeso tutti quei cittadini che ancora credono nella cultura del rispetto della dignità di ogni persona”.
Il direttore del Tg4 aveva attaccato Vendola nel corso della trasmissione “Zanzara”, in onda su Radio 24 il 21 settembre scorso. Intervistato da Giuseppe Cruciani, Fede aveva detto, tra l’altro, di Vendola che “lui con i maschi non ha nulla a che vedere” arrivando a dargli “del poveraccio” che “va capito, davanti e di dietro”.
Nell’esposto al presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, Bruno Tucci, Paola Concia rileva che “se è vero che il commento e l’opinione appartengono al diritto di parola e di critica e pertanto devono essere assolutamente liberi da qualsiasi vincolo, è anche vero che il vincolo invalicabile è quello posto dalla legge per l’offesa e la diffamazione delle persone. Con le sue affermazioni, seppure espresse in una trasmissione radiofonica e non nel suo Tg – ha dichiarato a Repubblica.it la parlamentare – Fede ha violato più di una delle norme stabilite sia dalla Carta dei doveri che del Codice deontologico relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica, diffamando così, di fatto, Vendola”.

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