ZIMELLA (Verona) – Una fotoreporter del quotidiano “L’Arena di Verona” ha denunciato di essere stata aggredita, ieri, a Zimella mentre stava fotografando uno degli immobili di proprietà di un presunto ’ndranghetista affiliato alla cosca Dragone, Domenico Multari, posti sotto sequestro dalla Dia di Padova.
A renderlo noto è stato il Comitato di redazione de L’Arena, esprimendo solidarietà alla fotografa “aggredita fisicamente e verbalmente. La collega – afferma il cdr in un comunicato – è stata prima presa a male parole, quindi l’aggressore, uscito dalla casa di Multari, è passato ai fatti, spintonando la donna fino a farle cadere la macchina fotografica a terra. Poi le ha stretto le braccia dietro la schiena e l’ha liberata soltanto per farle cancellare gli scatti”.
Il Comitato di redazione condanna “questa azione violenta” e con fermezza ribadisce che “nessun giornalista o fotografo si farà intimidire”. Solidarietà alla professionista è stata espressa anche dall’Assostampa Verona, dal Sindacato giornalisti del Veneto e dal Cdr del Corriere del Veneto/Corriere di Verona.
“La collega de L’Arena – denunciano – è rimasta vittima di un’aggressione violenta mentre stava facendo il suo lavoro, cioé documentare per immagini il sequestro di immobili a presunti affiliati alla ’ndrangheta. La penetrazione delle cosche criminali in territori ritenuti finora immuni si combatte anche esercitando in piena libertà il dovere di cronaca: le intimidazioni vanno respinte con fermezza e i giornalisti devono essere tutelati, nell’interesse della democrazia e del territorio”.
A renderlo noto è stato il Comitato di redazione de L’Arena, esprimendo solidarietà alla fotografa “aggredita fisicamente e verbalmente. La collega – afferma il cdr in un comunicato – è stata prima presa a male parole, quindi l’aggressore, uscito dalla casa di Multari, è passato ai fatti, spintonando la donna fino a farle cadere la macchina fotografica a terra. Poi le ha stretto le braccia dietro la schiena e l’ha liberata soltanto per farle cancellare gli scatti”.
Il Comitato di redazione condanna “questa azione violenta” e con fermezza ribadisce che “nessun giornalista o fotografo si farà intimidire”. Solidarietà alla professionista è stata espressa anche dall’Assostampa Verona, dal Sindacato giornalisti del Veneto e dal Cdr del Corriere del Veneto/Corriere di Verona.
“La collega de L’Arena – denunciano – è rimasta vittima di un’aggressione violenta mentre stava facendo il suo lavoro, cioé documentare per immagini il sequestro di immobili a presunti affiliati alla ’ndrangheta. La penetrazione delle cosche criminali in territori ritenuti finora immuni si combatte anche esercitando in piena libertà il dovere di cronaca: le intimidazioni vanno respinte con fermezza e i giornalisti devono essere tutelati, nell’interesse della democrazia e del territorio”.