Giornalisti in rivolta: “Scandaloso il comizio consentito ieri sera a Berlusconi”

Si confonde il Tg1 con la villa di Arcore

Carlo Verna

Franco Siddi

Silvio Berlusconi

ROMA – “Il nostro senso di responsabilità è tale da non farci aprire una procedura di sciopero in campagna elettorale, ma il comizio di Berlusconi al Tg1 è semplicemente scandaloso”.
Carlo Verna, segretario dell’Usigrai, commenta, così, il lungo spazio concesso al premier, ieri sera, al Tg1.
“I giornalisti della Rai – sottolinea Carlo Verna – hanno una loro dignità e si dissociano apertamente da questo uso spregiudicato e folle di una risorsa di tutti, il servizio pubblico, che dovrebbe garantire tutti. 3 minuti e mezzo in apertura al premier e per il resto i consueti pastoni. Chi garantisce il pluralismo in Rai? Mi appello al nuovo direttore generale Lorenza Lei e ai presidenti Garimberti, Zavoli e Calabrò. Sappiano che i giornalisti Rai non vogliono essere silenziosi complici di quel che sta accadendo”.
Dura condanna anche dal segretario generale della Federazione della Stampa, Franco Siddi. “Non possiamo accettare come normale – afferma – quanto accaduto ieri con l’occupazione di uno spazio enorme del Tg1 da parte del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che ha messo a nudo quanto sia complicato per i giornalisti fare il loro mestiere secondo i principi dell’autonoma responsabilità.
C’é un potere – ricorda il segretario della Fnsi – che comanda e dispone oltre ogni limite, perciò mette a repentaglio un bene pubblico e il pluralismo dell’informazione. Serve urgente un fischio dell’arbitro, le autorità di garanzia, visto che in queste condizioni la normalità delle scelte dell’informazione è di fatto impedita. La Fnsi sostiene la dissociazione dei giornalisti Rai dichiarata dal segretario dell’Usigrai, Carlo Verna”.
“L’intervista a Berlusconi trasmessa dal Tg1 dovrà essere conservata, guardata e a lungo commentata perché dice tutto sulla prepotenza autoritaria del presidente del Consiglio. Sono scandalizzato per i giornalisti che accettano di realizzare questi spot di propaganda e apprezzo sempre più la dignità dei montatori del Centro di produzione di Milano che rifiutano di mettere la loro firma su servizi inaccettabili”.
Lo afferma Roberto Zaccaria, deputato Pd, il quale preannuncia che “domani mattina sarà presentato un esposto all’Agcom per la scandalosa intervista, in particolare per l’usurpazione degli spazi che dovrebbero essere consentiti per il ballottaggio – Pisapia su Milano è stato cancellato, non ha diritto di parola – e per il sostegno privilegiato offerto al premier in palese contrasto con la legge”.
Interviene anche il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. “Non accetteremo – denuncia – di dare alibi a una vergogna di questo genere. Domani ci sarà un presidio davanti all’Autorità garante delle comunicazioni a Roma”.  Bersani annuncia, dunque, la protesta che il Partito Democratico organizzerà domani davanti alla sede dell’Agcom per protestare per quella che è stata definita “l’invasione mediatica” da parte di Berlusconi nelle televisioni in violazione della par condicio.
Silvio Berlusconi, nella sua lunga intervista al Tg1, ha affermato, tra l”altro, che “leggendo il programma si capisce che la sinistra estrema vuol far diventare Milano la Stalingrado d’Italia”, mentre “i milanesi vogliono una città diversa”. “Impediremo – ha aggiunto il presidente del Consiglio – che a Milano vinca l’estrema sinistra, spiegando ai milanesi cosa farebbe un sindaco, anzi cosa sarebbe costretto a fare un sindaco sostenuto dalle componenti della sinistra più estrema, dai centri sociali, che lo costringerebbero ad attuare un programma illiberale”.
Sulle possibili ripercussioni del voto sul Governo, in caso di sconfitta del centrodestra ai ballottaggi, Berlusconi ha seccamente risposto: “No, assolutamento no”.
Durissimo anche il commento del leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. “Berlusconi – afferma – utilizza la maggior parte dei telegiornali nazionali come megafoni della sua propaganda elettorale. Già il 10 maggio scorso l’Agcom, su denuncia delle opposizioni, aveva rilevato una sovraesposizione e uno squilibrio a favore del Presidente del Consiglio, multando il Tg1”.
Per Di Pietro, “la misura è colma. L’Agcom, di fronte all’offensiva programmata verso i telegiornali, si attivi immediatamente ed eserciti una rigorosa vigilanza in modo da consentire un rapido riequilibrio delle presenze televisive di Berlusconi. Se questo non fosse tecnicamente possibile per l’esiguità dei tempi a disposizione per il riequilibrio, noi chiediamo, oltre alle sanzioni pecuniarie, la sospensione temporanea delle trasmissioni responsabili delle violazioni. Chiediamo, inoltre, che l’Agcom faccia scattare nei confronti delle reti Mediaset le sanzioni previste dalla vigente legge sul conflitto di interessi per il «sostegno privilegiato» che stanno dando all’azione politica del proprietario-premier Berlusconi”.
Il capogruppo Idv in Vigilanza Rai, Pancho Pardi, ritiene, insomma, che sia “partita la controffensiva pro Berlusconi della tv di regime. Al solito Tg1 si aggiunge ora anche la new entry Tg2”. “E’  appena cominciata la campagna elettorale per i ballottaggi – denuncia Pardi – e alla Rai hanno raddoppiato gli sforzi per provare a ribaltare il risultato occultando le notizie scomode alla maggioranza. Giovedì il Tg2, nell’edizione delle 13, ha oscurato completamente l’opposizione occupandosi solo dell’incontro premier-Bossi e delle sortite di quest’ultimo contro Pisapia. Continuino pure. La faziosità del Tg1, e ora anche del Tg2, sono un ottimo amuleto per la vittoria dei nostri candidati, ma noi non abbassiamo la guardia”.

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