La Fnsi sul rapporto Fieg: i giornalisti, condizione essenziale per un salto di qualità dell’informazione

Editoria: nessun rilancio senza occupazione

Franco Siddi, segretario generale Fnsi

ROMA – Per rilanciare l’industria dell’informazione è indispensabile un colpo d’ala degli editori. Il costo della fase acuta della crisi è stato pagato soprattutto dal lavoro, come dimostra la fotografia del settore fatta oggi dal presidente della Fieg, Carlo Malinconico. Ma senza un attento e coraggioso investimento sulle risorse professionali non c’è ripresa vera.
Il Sindacato dei giornalisti, innovando sul terreno delle relazioni industriali e del contratto, ha fatto la sua parte per salvare il sistema. Ma ora una semplice gestione statica dei conti non basta. Serve un disegno, una proposta importante di nuovo modello industriale, un progetto avanzato sulle prospettive del settore dell’informazione che non può prescindere dalla qualità e, quindi, dal valore aggiunto dell’investimento in lavoro giornalistico qualificato e regolarmente inquadrato.
Lo Stato deve fare la sua parte per sostenere l’informazione quale bene pubblico, per combattere e non favorire gli squilibri strutturali, come la pubblicità e i nodi della distribuzione, per combattere il dumping sociale e la precarietà. La Fieg deve farsi parte attiva per il rispetto delle buone pratiche e degli obblighi contrattuali e sociali del mercato del lavoro giornalistico, perno indispensabile delle attività imprenditoriali, fonte essenziale del suo business, il vero moltiplicatore di valore dell’industria dell’informazione.
Sono queste le prime valutazioni della Fnsi a commento della presentazione del rapporto della Federazione italiana editori giornali sulla stampa italiana nel biennio 2008-2010, avvenuta oggi a Roma. La Fnsi, inoltre, sottolinea positivamente le affermazioni del Presidente della Fieg, Malinconico, relativamente alla riaffermazione della “netta contrarietà a qualunque forma di divieto di pubblicazione di notizie”.
Su questo terreno, quello della difesa della libertà e del diritto dei cittadini ad essere correttamente informati, la Fnsi ribadisce la sua disponibilità ad iniziative anche comuni.
Interessanti le proposte avanzate al governo per incentivare la imprese editoriali, ma esse debbono essere collegate ad un criterio che si basi sulla correttezza e sulla qualità dei rapporti di lavoro dentro e fuori le aziende al fine di favorire le imprese virtuose contro forme di concorrenza sleale arrivando a togliere i contributi pubblici a quelle aziende che non applicano regolari contratti giornalistici.

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