Dall’assemblea nazionale della Fnsi, ieri a Roma, un’intesa con Aran, Cgil, Cisl, Uil, Confedir

Uffici stampa: il 3 febbraio segni la svolta

Il segretario aggiunto della Fnsi, Giovanni Rossi, con gli addetti stampa dell’Inps

ROMA – Si è svolta ieri, a Roma, nella sala “Tobagi” della Fnsi, l’assemblea nazionale degli uffici stampa a cui hanno partecipato più di cento giornalisti provenienti da tutta Italia. L’incontro, nato per analizzare lo stato di attuazione della legge 150/2000, ha voluto anche mettere in rilievo lo stato delle varie vertenze che in molte regioni si stanno attuando per il riconoscimento della professionalità giornalistica.
Il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, in particolare, ha sottolineato che la vertenza uffici stampa, assieme a quella relativa al precariato, è tra le priorità del sindacato dei giornalisti.
Il segretario aggiunto uscente Giovanni Rossi, che negli ultimi tre anni ha diretto il Dipartimento Uffici Stampa della Fnsi, ha richiamato il “caso Inps” per il quale, dopo anni di veri e propri atti di mobbing e soprusi nei confronti dei colleghi del cdr dell’ufficio stampa, la magistratura del lavoro del Tribunale di Roma ha emesso una storica ed esemplare sentenza che fa chiarezza e riconosce “in toto” il ruolo e l’azione del sindacato dei giornalisti svolto in questi anni a tutela dei diritti dei colleghi.
Rossi ha sottolineato, nella sua relazione introduttiva, come questa sentenza renda definita la giurisprudenza in materia, riconoscendo la funzione del Sindacato unitario dei giornalisti, la Fnsi, alla negoziazione della contrattazione specifica anche nella Pubblica Amministrazione; ovviamente in cooperazione con l’attività dei sindacati generalisti abilitati per legge alla contrattazione per tutta la Pubblica Amministrazione.
All’incontro hanno partecipato il commissario straordinario dell’Aran (agenzia di contrattazione del pubblico impiego), Antonio Naddeo ed esponenti delle confederazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, Confedir, il vicepresidente dell’Ordine nazionale, Enrico Paissan, il vide direttore dell’Inpgi, Mimma Iorio, e rappresentanti dei comunicatori pubblici.
Non sono mancati, con le principali confederazioni sindacali, alcuni momenti di polemica in particolare sulla questione annosa del riconoscimento del profilo professionale dei giornalisti degli uffici stampa pubblici sul quale ad oggi non si riesce a trovare una soluzione ed un percorso attuativo. Si è, però, manifestata la volontà di tutti a riaprire il confronto tra le parti per giungere in tempi ragionevolmente brevi ad una soluzione della questione.
In questo senso la decisione dell’Aran, dopo l’assemblea di ieri, di convocare le parti per il 3 febbraio prossimo può significare la volontà di superare difficoltà e riprendere il dialogo tra confederali e sindacato dei giornalisti anche come primo momento di incontro per definire, magari con riunioni successive tra le parti, un percorso virtuoso”.
Coordinati da Luigi Ronsisvalle e Enrico Ferri, i lavori dell’Assemblea (presente anche il presidente Roberto Natale) sono stati conclusi dal segretario generale della Fnsi Franco Siddi, il quale ha sostenuto, in particolare, come la vertenza degli addetti stampa, insieme con quella del precariato, sia una priorità per il Sindacato dei giornalisti: ‘Vogliamo costruire ponti per arrivare dopo undici anni di assunzioni di responsabilità negate dai governi, di cause legali vinte, di processi interrotti con i sindacati generalisti abbattendo finalmente, pacificamente, i muri che hanno sin qui impedito giusti e specifici riconoscimenti professionali e contrattuali per i giornalisti addetti stampa”.

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