Franco Siddi e Roberto Natale con Michele Santoro nella sede della Federazione della Stampa

Noi giornalisti non dipendiamo dal premier

Franco Siddi e Roberto Natale, segretario generale e presidente Fnsi

Michele Santoro

ROMA – “In questo Paese c’è una cabina di comando che decide tutto in funzione degli umori del premier, e noi non possiamo dipendere dai suoi umori”.
Lo ha detto Michele Santoro in una conferenza stampa indetta nella sede della Fnsi, riferendosi ai problemi avuti con gli ospiti nell’ultima puntata di Annozero.
Santoro ha spiegato che già lunedì era stato avvertito il sottosegretario Paolo Bonaiuti per avere un rappresentante del Pdl da contrapporre a Rosy Bindi nella trasmissione. “Nel frattempo – ha spiegato – noi ci siamo attivati per avere Fabrizio Cicchitto che ci ha dato la sua disponibilità. Sembrava tutto ok fino alle 11 quando abbiamo ricevuto una telefonata da Guido Paglia, che è il braccio destro di Masi, e ci ha dato notizia che il Pdl si era riunito e che preferiva mandare in trasmissione Niccolò Ghedini o Angelino Alfano. Io ho risposto che se Cicchitto era d’accordo andava bene, anche se tra Ghedini e Bindi c’era una differenza di linguaggio e quindi forse era meglio far venire Alfano. Dopo cinque minuti Paglia ha richiamato dicendo che Ghedini non era disponibile e quindi sarebbe venuto Alfano. Io ho spiegato che a quel punto non serviva avvisare Bindi, perché l’interlocutore era autorevole. Abbiamo, quindi, chiamato Cicchitto che ci ha detto di non sapere nulla del fatto che sarebbe venuto Alfano. Poi è risultato che anche Alfano non sapeva nulla”.

“Pochi minuti prima dell’inizio della trasmissione si è presentato l’onorevole Sisto con un pass non so neanche firmato da chi – ha proseguito Santoro – ed io ho risposto educatamente che non aveva l’invito per la festa. A questo punto facciano venire Sgarbi, come Masi chiede da tempo, facciano venire 60 ragazzi vestiti di tricolore e facciamo un bunga-bunga pure da noi”.
Franco Siddi, segretario generale della Fnsi, ha detto che “la Federazione della Stampa non può che stare laddove il pluralismo viene messo in discussione. Siamo arrivati ad un punto di indecenza. Si tratta di un atto indecente che si è cercato di manifestare come azione di censura preventiva. Un atto che rende visibile una «impotenza» di un capo azienda che deve far comunque sapere a terzi che lui è intervenuto. Così impoverisce se stesso e annulla la sua stessa funzione”.
Franco Siddi, nel corso di una conferenza stampa, ha aggiunto che “le voci che escono dal coro dei cortigiani sono considerate un disturbo inaccettabile. Il Paese – ha proseguito – sta vivendo una condizione esasperata: dobbiamo tenerne conto, dissentire dal tipo di giornalismo – chiamiamolo d’assalto – che fa Santoro è lecito – ha osservato Siddi – resta però il fatto che senza questo suo lavoro e questo suo spazio, nella tv pubblica un numero importante di cittadini che non legge i giornali e che vive sotto l’ombrello mediatico pubblico e privato del presidente del consiglio non saprebbe nulla di ciò che sta accadendo. Basta con queste indecenti telefonate di un capo azienda che vuole mostrare i muscoli”.
Dal canto suo, il presidente della Fnsi, Roberto Natale, ritiene che, quanto accaduto, “è l’ennesimo segnale di una situazione allarmante in una settimana che si è aperta con la telefonata del premier Silvio Berlusconi-Gad Lerner in cui nella stessa settimana il direttore generale della Rai, Mauro Masi, si permette di intervenire in trasmissione ad Annozero con un intervento che non si può che definire «censura preventiva»”.
“E’ bene ricordare – ha detto Natale – che chi sta pensando ai piani alti di viale Mazzini alla sospensione di alcune trasmissioni poco prima delle regionali, il giornalismo italiano non accetterà questo tipo di scandalosa sospensione”.

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