Il presidente della Fnsi replica al ministro Tremonti sui tagli al 5 per mille

Ostilità al pluralismo dell’informazione

Roberto Natale

La lettera del ministro Tremonti al “Fatto Quotidiano” è un’allarmante conferma della sua ostilità al pluralismo dell’informazione. Nel motivare la pesantissima decurtazione dei fondi del 5 per mille – che sta suscitando la sacrosanta protesta del terzo settore, dell’associazionismo e del volontariato – Tremonti non trova di meglio che prendersela con le scelte parlamentari di “incrementare i fondi per l’editoria, per le televisioni private, per altre e varie causali”.
Il residuo sostegno pubblico ai giornali di idee, di cooperative, del non profit, delle minoranze linguistiche (che negli anni scorsi era già stato vistosamente decurtato e che quest’anno è stato salvato a fatica) sarebbe dunque la causa della penalizzazione di preziose attività di assistenza, cooperazione, educazione. Gli avidi giornalisti vengono così additati all’ostilità della parte più nobilmente impegnata della società italiana. La Fnsi rigetta questa contrapposizione falsa e strumentale, creata ad arte dal ministro che nei mesi scorsi, tagliando di colpo le tariffe postali agevolate, aveva messo nei guai tante voci dell’associazionismo e del volontariato.
Il sindacato dei giornalisti è stato ed è dalla loro parte: lo stesso sindacato che da anni chiede una riforma dell’editoria per rendere più rigoroso l’accesso ai fondi pubblici. Se Tremonti è davvero sensibile alle istanze del terzo settore, ha molti altri interventi da compiere prima di far morire giornali: la enorme concentrazione di risorse pubblicitarie in tv, ad esempio, potrebbe dargli qualche spunto di azione. Chissà perché non ci pensa.

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