La Fnsi evidenzia che i voti contrari sono ampiamente superiori agli iscritti all’Usigrai

Rai: il tempo di Masi è scaduto

Mauro Masi

Il voto di sfiducia espresso dai giornalisti nei confronti del Direttore Generale della Rai, Mauro Masi, è di una chiarezza impressionante. Altro che espressione politica di parte. Valgono i numeri: 1438 votanti di cui 1391 hanno negato la fiducia a Masi, sono più dei colleghi iscritti all’Usigrai che aveva indetto il referendum. Sono voti che esprimono una enorme contrarietà alla direzione dell’azienda del servizio pubblico sui fatti e non sulle chiacchiere del contenzioso politico su cui ora il Direttore Generale sembra volere buttare la vicenda per confonderla in una cagnara indistinta.
Il referendum sul Direttore Generale della Rai vale per quello che è: un dato di fatto trasparente certificato da numeri che sono espressione di persone, aderenti alle più svariate idee politiche, nell’esercizio dei loro diritti di cittadinanza e di basi culturali certamente plurali. Il risultato dell’impressionante sfiducia a Masi è l’espressione di una valutazione generale negativa sulla sua direzione e nient’altro, da cui è lecito trarre conseguenze. L’Usigrai ne ha chiesto le dimissioni. Il Direttore Masi si è aggrappato all’assenza di rilevanza formale del voto. Ma la sostanza del risultato fischia nelle sue orecchie come un tempo che è scaduto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *