Caso Ruby: Odg e Sindacato giornalisti della Liguria invocano il rispetto della tutela dei minori

Non censura ma richiamo alla deontologia

GENOVA – “Non è censura preventiva, ma un chiaro richiamo alla deontologia: la tutela dei minori rimane sempre e poco importa se il fatto è eclatante e, nel caso specifico, la minore ha poco meno di 18 anni, viene sfrutta come ragazza immagine in locali genovesi (le autorità competenti forse farebbero bene a intervenire laddove minorenni lavorano in locali o altro in spregio a tutte le normative sul lavoro) o è reperibile su un socialnetwork”. Lo affermano Attilio Lugli, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Liguria, e Marcello Zinola, segretario dell’Associazione Ligure dei giornalisti.
“E non può valere come giustificazione – sottolineano Lugli e Zinola – il fatto che sia, nel caso, di origini straniere. La diffusione della sua identità rimane una violazione delle norme di legge a tutela dei minori e delle norme deontologiche. Tantomeno vale il discorso aperto sulla giusta riforma dell’ordine, qualunque riforma sarà la tutela dei minori e le regole base della professione rimangono valide. Il richiamo a tutti i colleghi di ogni ordine e grado è pressante: la ricerca di notizie è sacrosanta, la tutela dei minori pure. La diffusione della identità della ragazza al centro del caso rimane quindi anche una violazione delle norme deontologiche che sono una garanzia per tutti e non una censura. Siamo convinti che tutti i colleghi sapranno rispettare questa elementare norma di civiltà”.

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