Mentre è rottura tra azienda e sindacati (tranne la Cisl), l’Usigrai chiede una svolta

Garimberti rinvia il Cda della Rai

Paolo Garimberti

ROMA – Il presidente della Rai, Paolo Garimberti, ha rinviato alla prossima settimana la riunione del consiglio d’amministrazione prevista per domani. Lo ha comunicato oggi il segretario dell’Usigrai, Carlo Verna, nel corso del 
convegno “No al baratro! Una svolta per la Rai”, organizzato, a Roma, nella sede della Federazione Nazionale della Stampa. Il Cda avrebbe dovuto tornare a parlare di nomine.
Intanto, è rottura tra Rai e cinque sindacati di categoria, tranne la Cisl, sul piano industriale. Slc-Cgil, Uilcom-Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater, Libersind Confsal al termine dell’incontro con il direttore generale della tv pubblica, Mauro Mas,i hanno annunciato l’avvio di una fase di conflitto e di lotta a tutela dell’attuale perimetro occupazionale e aziendale.
L’altro ieri il dg aveva annunciato i tagli del 20% ad appalti esterni, consulenze, trasferte, auto blu e il blocco del turn over e delle retribuzioni. In particolare Flavio Tomei, segretario nazionale Uilcom Rai, annuncia “l’avvio della procedura di raffreddamento, con i cinque giorni di tempo per essere convocati dall’azienda e tentare una conciliazione. Poi – spiega – ci sarà la riunione dei vertici per valutare le possibili forme di lotta contro le esternalizzazioni previste nel piano industriale della Rai”, che restano il nodo principale e che riguarderebbero settori come le riprese esterne, il trucco ed altri. “Solo la Cisl – aggiunge Tomei – non ha firmato il documento sindacale che sancisce la rottura, in quanto ritiene che da parte di Masi sia venuta un’apertura, sia pur minima, che meritava quindi di non essere respinta a priori”.
Le segreterie nazionali Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater, Libersind Confsal “hanno preso atto atto che il Cda ha rigettato le richieste del sindacato – spiegano in una nota congiunta – di rimuovere dal piano industriale il macigno delle esternalizzazioni di attività, degli esuberi del personale e delle cessioni di asset aziendali, elementi che – fanno notare – sgombrati dal tavolo avrebbero poi permesso alle parti di aprire un confronto per ricercare soluzioni condivise alla attuale crisi economica aziendale”. Le cinque sigle sindacali chiedono alla Rai “un’immediata inversione di rotta e giudicano quanto contenuto nel piano industriale non ricevibile e non negoziabile. Solo attraverso atti di responsabilità di tutte le realtà aziendali sono possibili azioni correttive dello sbilancio economico strutturale, senza ricorrere a misure di esternalizzazioni ed esuberi di perimetro aziendale e produttivo”. (Ansa)

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