Ufficio stampa “provvisorio” affidato ad un dirigente regionale - Protesta Fnsi

La Regione Toscana cancella l’Agenzia

FIRENZE – “Un colpo di mano di inaudita gravità, che rappresenta un’inattesa violazione, sia delle leggi sulla stampa che delle relazioni con i sindacati e gli ordini professionali, di cui la Regione Toscana si è sempre fatta giustamente vanto”. Così i presidenti dell’Associazione Stampa Toscana, Paolo Ciampi, e dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana, Carlo Bartoli, giudicano la legge approvata dal Consiglio regionale della Toscana che “sospende” l’Agenzia di informazione del Consiglio regionale.
“Un provvedimento – affermano Asr ed Odg – che azzera il lavoro di intere legislature per approdare a un assetto dell’informazione regionale rispettoso del diritto dei cittadini – garantito anche dallo Statuto – a essere informati e di riconoscere e valorizzare pienamente il lavoro dei giornalisti, ma soprattutto un provvedimento che non si esita a definire scandaloso per i tempi e le procedure con cui è stata adottato.
Non è, infatti, ammissibile che una decisione così importante sia stata presa nel chiuso dell’ufficio di Presidenza, senza le forme di consultazione previste dalla legge. Una legge, del resto, che è arrivata al voto in maniera clandestina e che non si è nemmeno voluto leggere e discutere in aula”.
In questa cornice, Associazione Stampa e Ordine dei Giornalisti chiedono un immediato incontro con il presidente Alberto Monaci e l’Ufficio di Presidenza. Per i giornalisti toscani sarebbe gravissimo che si tentasse di contrabbandare con ragioni di “razionalizzazione economica” un provvedimento che non ha niente a che vedere con i conti pubblici e pare, invece, rimandare a concezioni che si sperava superate del lavoro giornalistico nella pubblica amministrazione. Dispiace che nessuna voce si sia levata nel Consiglio anche per difendere quei principi della libertà di informazione che trovano un loro fondamento anche nel riconoscimento del ruolo di un Direttore, i cui diritti e doveri non possono essere assolutamente equiparati a quelle di un dirigente regionale.
Sulla vicenda, interviene il segretario generale aggiunto della Fnsi, Giovanni Rossi, responsabile del Dipartimento Uffici Stampa. “La decisione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Toscana, di rivedere in modo unilaterale la scelta di dar vita all’Agenzia di informazione per sostituirla con un Ufficio stampa “provvisorio”, la cui responsabilità potrebbe anche essere affidata ad un dirigente regionale, ancorchè iscritto all’Ordine dei giornalisti, lascia – afferma Rossi – esterefatti. A quanto ci è dato sapere ciò è avvenuto al di fuori di un confronto con gli organismi di categoria che, invece, erano stati attivi protagonisti della scelta che aveva portato alla nascita della Agenzie ed al pieno riconoscimento professionale e contrattuale dei giornalisti che vi lavorano.
Il Dipartimento Uffici stampa della Fnsi segue con grande attenzione gli sviluppi della vicenda ed esprime vicinanza e solidarietà al Sindacato ed all’Ordine regionali che hanno prontamente protestato per quanto avvenuto. La Fnsi rinnova la proprio disponibilità ad un confronto a tutto campo con gli organi di rappresenanza delle Regioni italiane con l’obiettivo di contribuire alla definizione di un orientamento comune che abbia come cardini irrinunciabili il diritto dei cittadini ad una informazione pubblica trasparente ed equilibrata e quello dei giornalisti al pieno riconoscimento professionale e contrattuale”.
Ma vediamo cosa è successo. Una legge dell’Ufficio di Presidenza, che prevede disposizioni transitorie, è stata approvata all’unanimità con 43 voti a favore, nessun astenuto, nessun voto contrario. Così l’aula di Palazzo Panciatichi ha approvato le “Disposizioni transitorie per lo svolgimento delle attività di informazione del Consiglio regionale”, il testo di legge messo a punto “con unanime convinzione”, come detto dal presidente Alberto Monaci, dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio. Quest’ultimo ha deciso di rivedere l’organizzazione delle attività di informazione dell’organo legislativo toscano, anche attraverso la modifica della legge 43/2006, che ha istituito le Agenzie per l’informazione, rispettivamente, di Giunta e Consiglio.
Nell’attesa della revisione normativa si apre una “fase transitoria” disciplinata con norme “di eccezione”, contenute nella legge approvata in aula. Qui si chiarisce che l’Ufficio di Presidenza ha deciso di non procedere alla nomina del nuovo Direttore dell’Agenzia del Consiglio per “non pregiudicare le possibili diverse scelte organizzative che potranno essere assunte con la riforma”.
La scadenza contrattuale del Direttore in carica, Piero Meucci, era, infatti, correlata all’avvio della nuova legislatura. La “fase transitoria” che si apre dovrà essere necessariamente “molto breve”: si prevede la sospensione, a partire dal 1° novembre, dell’attività dell’Agenzia del Consiglio e il momentaneo affidamento delle funzioni di informazione ad un “Ufficio stampa” di carattere provvisorio. I giornalisti dell’Agenzia saranno assegnati a questo Ufficio senza variazione delle prerogative professionali e contrattuali. Alla guida dell’Ufficio stampa vi sarà un coordinatore individuato dall’Ufficio di Presidenza, che si assumerà anche la responsabilità della direzione delle pubblicazioni ai sensi della legge sulla stampa. Il Coordinatore sarà scelto tra i giornalisti con la qualifica di caposervizio o fra i dirigenti del Consiglio iscritti all’albo dei giornalisti. L’indennità corrisposta al nuovo Coordinatore sarà quella di caporedattore se si tratta di uno dei capiservizio già in forza alla redazione; se invece il coordinamento andrà a un dirigente, non è prevista alcuna indennità aggiuntiva. Al termine del periodo transitorio così disciplinato, sarà individuata la struttura a cui affidare lo svolgimento delle attività di informazione del Consiglio regionale.
«Una scelta che sconcerta, soprattutto per l’assenza di qualsiasi confronto preliminare con le parti sindacali che ha dell’imbarazzante». Lo afferma, in una nota, il Cdr dell’agenzia di informazione della Giunta regionale “Toscana Notizie” in merito «alla “sospensione” dell’agenzia di informazione del Consiglio regionale», approvato dall’Assemblea toscana.
Il Cdr ricorda come «con un colpo di mano, l’agenzia di informazione del Consiglio regionale è stata di fatto “sospesa” e l’applicazione per il futuro del contratto giornalistico ai suoi dipendenti messo in seria discussione». Secondo il comitato di redazione «quello che è successo oggi in aula cancella un lavoro lungo quasi venti anni, che nel 2006 ha visto ultima la Regione Toscana applicare ai suoi giornalisti il contratto giornalistico. Con quella legge – prosegue la nota – è stato riconosciuto un diritto dovuto ai giornalisti dell’agenzia, ma l’applicazione del contratto giornalistico e la nascita di un’agenzia è anche un’opportunità per le istituzioni, che devono informare in modo corretto e trasparente, e una garanzia per i cittadini che devono essere informati».
Il Cdr di Toscana Notizie chiede all’Associazione Stampa e all’Ordine dei Giornalisti della Toscana di farsi portavoce di un incontro urgente con il presidente del Consiglio regionale, Alberto Monaci, per chiarire la vicenza e il futuro dei giornalisti e dell’attività di informazione del Consiglio regionale.

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