SENIGALLIA (Ancona) – Giulio Borrelli, uno tra i più conosciuti e stimati giornalisti italiani, presenta, stasera a Senigallia, la sua ultima opera, “Le mani sul TG1. Da Vespa a Minzolini: l’ammiraglia Rai in guerra”, un libro-testimonianza edito nel 2010 per i tipi della Coniglio Editore. Negli ultimi mesi è esploso il “caso TG1”. Ne parlano, a torto o a ragione, tutta la stampa nazionale e quella internazionale. Sui social network (Facebook, Twitter) si sta sviluppando una discussione, senza precedenti, sulla linea editoriale del più amato e odiato telegiornale italiano. Vi partecipano centinaia di migliaia di persone di ogni orientamento. Nessuno ha raccontato finora la vera storia di questa testata. Il libro di Giulio Borrelli svela, per la prima volta, in modo documentato, meccanismi interni, retroscena, episodi sconosciuti o rimossi.
Il lettore trova fondamentali elementi di analisi e di interpretazione per comprendere le logiche di funzionamento della testata ammiraglia, legate non solo alla politica. La chiave narrativa – come si capisce fin dalle prime pagine – è assolutamente originale.
“Si è mai chiesto nessuno – domanda Borrelli nell’introduzione – perché, negli ultimi quindici anni, ben sette dei 10 direttori del TG1 siano giornalisti esterni alla RAI con scarsa esperienza del mezzo televisivo e nessuna conoscenza dei criteri di gestione di un servizio pubblico di informazione?”. Il racconto – attraverso anche una testimonianza autobiografica – fornisce una spiegazione motivata e convincente dell’azione svolta, da metà degli anni Novanta ad oggi, da quelle che l’autore chiama “lobby politico-editorial-giornalistiche”.
L’iniziativa di oggi, nell’ambito della rassegna “RAM in libri”, organizzata dal Comune di Senigallia Assessorato alla Promozione dei Turismi e Manifestazioni, Assessorato alla Cultura e Pubblica Istruzione e nella rassegna “Ventimila righe sotto i mari” a cura della Biblioteca Antonelliana, avrà inizio alle ore 21.30 nella Rotonda a Mare di Senigallia. Inviato speciale, conduttore della principale edizione del TG1, saggista, Borrelli è stato direttore della testata ammiraglia da giugno 1998 a giugno 2000, e da oltre 10 anni è il capo dell’ufficio di corrispondenza degli Stati Uniti d’America. Ad “intervistare” Giulio Borrelli sarà un altro giornalista, Vincenzo Varagona, della sede regionale Rai.
IL LIBRO
“Non è pensabile di poter scrivere una storia onesta, veritiera della Rai, senza tener conto dei partiti, dei mastodonti industriali e delle lobby giornalistiche. Quando si accenna ad assunzioni, collaborazioni ed avanzamenti di carriera, le ingerenze politiche non mancano mai all’appello. È vero che – con governi di destra, di centro, di sinistra – i partiti contano moltissimo, ma se ci fermassimo a loro non capiremmo tutto il meccanismo. Se non si racconta l’arcana simbiosi politico-industrial-editoriale, si scrive una storia monca della comunicazione italiana”.
Un libro-testimonianza di un giornalista che lavora al TG1 ed è stato sul ponte di comando. Le mani sul TG1. Da Vespa a Minzolini: l’ammiraglia RAI in guerra (pagg. 224, euro 14,50) di Giulio Borrelli documenta quindici anni di pressioni politiche sul TG1 con il racconto di fatti, incontri e riunioni redazionali mai raccontati e mai descritti. Un libro di scottante attualità, destinato a scatenare un vero e proprio “vespaio“ mediatico.
L’AUTORE
Giulio Sciorilli Borrelli nasce ad Atessa, in provincia di Chieti nel 1946. Dopo la laurea con lode in Giurisprudenza presso l’Università La Sapienza di Roma, comincia a lavorare all’Unità nel 1970 nella cronaca di Roma, seguendo sia la nera sia la bianca istituzionale. Nel 1974 diventa capocronista succedendo ad Antonio Zollo.
Nel 1976, alla vigilia delle elezioni amministrative che porteranno sullo scranno più alto del Campidoglio l’indipendente e storico dell’arte Giulio Carlo Argan, le pagine di cronaca di Roma vengono portate da 2 a 4. Giulio Borrelli si trova così a guidare una redazione di giovani che si misura ogni giorno con la concorrenza importante di quotidiani come Il Messaggero, Il Tempo, Paese Sera. Fanno parte di quella pattuglia tra gli altri Antonio Caprarica, Paolo Soldini, Roberto Roscani, Gregorio Botta, Guido Dell’Aquila, Piero Sansonetti, Stefano Bocconetti, Matilde Passa, Duccio Trombadori, Sergio Criscuoli. Nel 1978 viene assunto in Rai, prima al Gazzettino di Roma (L’attuale TGR), poi al Tg1.
Nel massimo telegiornale italiano si occupa di cronaca italiana e di politica internazionale realizzando numerosi servizi ed interviste in esclusiva: dall’attentato al Papa alla vicenda Gelli-P2; dalle stragi al “processo Moro”; dai delitti di mafia alla cattura di Totò Riina; dalla caduta del comunismo nei Paesi dell’est europeo alla crisi messicana. Nel 1983 vince il “Premio Senigallia” come cronista dell’anno.
Conduce per diversi anni il telegiornale della mezzasera al fianco di Enrico Mentana e Tiziana Ferrario, e poi l’edizione delle 13. Editorialista di Paese Sera alla fine degli anni Ottanta, ha collaborato con il Radiocorriere TV raccontando, fra l’altro, il rapporto tra gli Italiani e la televisione, che è stata una delle indagini più approfondite realizzate su questo tema.
Ideatore ed anchor-man di trasmissioni e servizi di approfondimento sulle principali vicende italiane, nel 1994 diventa caporedattore del TG1 e dal 1995 conduce l’edizione delle 20 dello stesso telegiornale (divertente l’episodio accaduto nel 1998 dove l’ospite Roberto Benigni lo fece salire insieme a lui, abbracciati, sulla scrivania di cristallo poco prima della sigla di chiusura). Nel 1996 vince il premio internazionale “La Madonnina” per il giornalismo televisivo. Nel 1997 pubblica per Rai-ERI il libro Palcoscenico Italia, l’anno dopo diviene direttore del Tg1.
Nel 2000 lascia la direzione e diventa corrispondente e responsabile della sede Rai di New York. In qualità di corrispondente dal Nord America segue per la Rai la tragedia dell’undici settembre, le elezioni presidenziali statunitensi del 2000, del 2004 e del 2008, le guerre in Afghanistan e Iraq, compie viaggi in mezzo mondo, al seguito del presidente americano George W. Bush, che tra l’altro intervista in esclusiva due volte.
Nel 2005 pubblica il libro Uragano W. che racconta la storia contemporanea dopo l’undici settembre. Nel 2010 pubblica Le mani sul Tg1, in cui racconta gli ultimi anni della storia del telegiornale dal punto di vista di un interno.