
La copertina del libro di Mariaceleste de Martino
ROMA – S’intitola “Libertà e patate, la mia rivoluzione” il libro, appena pubblicato da Edizioni Galassia Arte (16 euro, in libreria), della giornalista Mariaceleste De Martino.
Un libro-denuncia in cui la De Martino dice di raccontare “la nuda verità, ma proprio tutta la verità intorno alla vicenda che da un anno a questa parte sta facendo scalpore nell’ambiente: la punizione da parte dell’Ordine dei Giornalisti per aver posato nuda dieci anni fa per un calendario benefico in cui si denunciavano gli orrori della società”.
La vicenda è questa: a maggio 2011 Mariaceleste de Martino viene nominata Commissario d’esame per la prova d’accesso all’Albo dei giornalisti professionisti con tanto di conferma sulla Gazzetta ufficiale. Cinque giorni dopo arriva la sospensione da parte dell’Ordine nazionale, seguita dall’avvio di un procedimento disciplinare da parte dell’Ordine del Lazio.
La giornalista non ha dubbi: la “punizione” da parte dell’Ordine trova la sua ragion d’essere in un fatto avvenuto dieci anni prima (“e dunque in prescrizione, come conferma lo stesso Statuto dell’Odg”). Nel 2002, la de Martino realizzò un calendario (foto di Riccardo Schicchi), forte e provocatorio, “destinato a sottolineare – spiega la giornalista – l’assurdità dei mali del mondo: violenza, terrorismo, guerra, e anche il potere dei media, e il cui ricavato fu devoluto ai bambini afghani”.
Un calendario di nudo, insomma, realizzato, però, con lo spirito della cronista che intende denunciare atrocità e abusi. Questo secondo la protagonista. Di diverso avviso l’Ordine dei giornalisti al quale quelle immagini – e quelle pose – non sono proprio piaciute.
“Ho fatto ricorso contro l’Ordine dei Giornalisti del Lazio – racconta la De Martino – che, invece, ha deliberato di sospendermi dalla professione per 12 mesi, il massimo della pena prima della radiazione”.
Sentendosi “punita per essere una precorritrice”, la giornalista, che ha ingaggiato una battaglia senza soluzione di continuità con l’Ordine, ha deciso di raccontare tutto in un libro. Intitolato come il calendario dello scandalo: “Libertà e patate”.
“Il mio libro è quanto mai attuale, – annuncia la De Martino – facendo riferimento anche alla Primavera araba e alle proteste di nudo tra le quali quelle della famosa blogger egiziana e di una nota giornalista russa contro la censura del regime. Io non mi piego e ho il coraggio di battermi, e soprattutto ho la forza di non stare zitta. Vado avanti. Questo è un evento storico”.
“Mi rivolgerò al tribunale internazionale, – afferma la giornalista, nata a New York – al Parlamento europeo, alla legge e all’opinione pubblica del mio Paese di origine. Mi appellerò alle Nazioni Unite. È una questione di diritti umani e di libertà di espressione e la mia non è altro che una denuncia pubblica delle violenze del mondo espressa nella maniera più violenta che potessi pensare. E ogni tentativo di censurare la mia protesta è un’inaccettabile forma di repressione”.
La verità, per la De Martino, è che “la parola nudo provoca delle espressioni, sulla faccia delle persone, molto diverse da quelle che può suscitare il binomio ‘nudo-stupro’ oppure ‘nudo-violenza’. E non penso abbia dato fastidio il nudo del mio calendario, ma gli argomenti che ho affrontato. I media italiani non mostrano abbastanza il dolore che causano gli eventi odiosi che vengono riportati. Io sono di cultura anglosassone e quindi molto diretta e schietta e per me il nudo ha tanti significati, oltre a quello sessuale. Nel mio progetto ‘Libertà e patate’ non vi è nulla, ma proprio nulla di erotico o pornografico”.
Chi è Mariaceleste de Martino
Mariaceleste de Martino è una giornalista professionista iscritta all’Albo dal 1992. Nata a New York City, americana di quattro generazioni, ha lavorato per varie testate giornalistiche nazionali e internazionali, tra le quali l’Associated Press, Radio Vaticana, L’Opinione, Mediaset, e ABCNews. Attualmente lavora in Rai nella redazione Esteri di Televideo. È stata docente di lingua inglese tecnico-scientifica alla facoltà di Medicina al corso di laurea e diagnostica per immagini all’Università di Tor Vergata, a Roma. Ha pubblicato tre libri: Lulu, quello che non capiscono i grandi, con la prefazione di Brigida Stagno, (Faligi Editore, 2009); Maccaturo, un fazzoletto per la vita, (Sogno Edizioni, 2010), con la prefazione di Heather Parisi; 81 punti di rottura, (Edizioni Haiku, 2011), con la prefazione di Jane Alexander.