L’Assostampa Toscana invita alla mobilitazione. I Corecom si preoccupano solo di decoder e telecomando

Digitale terrestre: tante Tv storiche a rischio

FIRENZE – L’Associazione Stampa Toscana lancia un appello ai giornalisti televisivi in vista dell’assegnazione delle frequenze del digitale terrestre . “Sono giorni di fortissima apprensione – ricorda l’Ast – per moltissime emittenti televisive della Toscana, in attesa dell’assegnazione delle frequenze e poi del switch-off fissato a partire dal 7 novembre: un passaggio che mette a rischio la stessa sopravvivenza di molte realtà storiche della nostra informazione e il futuro lavorativo di tanti di noi”.
“Un bando dell’assegnazione delle frequenze – denuncia l’Associazione Stampa Toscana – che sembra fatto apposta per mortificare la qualità dell’informazione legata al territorio e del patrimonio professionale delle nostre redazioni – ma anche un approccio delle nostre istituzioni che, a partire dalla Regione, sembrano più preoccuparsi di decoder e formazione all’uso del telecomando, che del lavoro di chi (non solo giornalista) vive di televisione e nella televisione – rischia di produrre gravissime conseguenze. Tutto questo, ovviamente, anche in un contesto di grave crisi economica, ulteriormente complicato da un’imprenditoria televisiva toscana che talvolta è davvero dura definire tale”.
In questo difficile passaggio, l’Associazione Stampa Toscana intende essere presente oggi più che mai, nella consapevolezza che, “al di là della varietà dei contratti (laddove ci sono) nel settore, solo il sindacato dei giornalisti può essere la voce unitaria dei giornalisti delle televisioni toscane. E nella consapevolezza, anche, che questa voce deve oggi levarsi più forte, nel rapporto con gli editori e con le istituzioni, così come stiamo facendo con le prime realtà, da Canale 10 a Teletirreno, vittime prima ancora che del digitale terrestre di scelte imprenditoriali dissennate e di gravi lesioni nelle relazioni sindacali”.
Nell’appello alla mobilitazione, l’Associazione Stampa Toscana invita, quindi, tutti i giornalisti delle televisioni a mettersi in rete, monitorare, segnalare, raccordarsi con il sindacato, avanzare proposte di iniziativa.
“Stiamo tra l’altro valutando – conclude l’Ast – insieme ai sindacati rappresentativi di altre categorie interessate, anche la possibilità di un presidio di protesta sotto il consiglio regionale. Un’iniziativa che, nel caso, avrà bisogno della massima partecipazione di tutti”.

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