
“Il nuovo campionato – denunciano l’Associazione Ligure dei Giornalisti, guidata dal segretario Marcello Zinola, e l’Ordine dei giornalisti della Liguria, presieduto da Attilio Lugli – è già iniziato e nel peggiore dei modi come, in qualche modo, si era concluso”.
C’era già stato un episodio simile, con lancio di bombe carta in piazza Piccapietra contro la sede de Il Secolo XIX e della redazione regionale de l’Ansa. L’altra notte il nuovo attacco, nel corso del quale sono stati lanciati e fatti esplodere due fumogeni contro le saracinesche della sede ed alcuni mattoni sono stati lanciati contro le finestre, che però hanno resistito all’impatto.
Il motivo? Secondo Sindacato e Ordine dei giornalisti “il non gradimento di cronache e informazioni che, troppo spesso, società di calcio e cosiddetta tifoseria, non apprezzano. A seconda delle parti in causa con veti alle interviste, elenchi di giornalisti graditi e no.
Con le prime che operano distinguo dalla violenza richiamando però i media al «senso di responsabilità» senza mai chiarire se la «responsabilità» è trasformarsi in graditi media che diventano «house organ» della società di turno. E i secondi che in qualche modo si sentono coperti nel loro agire da questo tipo di considerazione.
Potrà apparire retorico, ma il concetto per i giornalisti è e deve essere sempre lo stesso: la penna più forte della spada, dei fumogeni e dei mattoni”.
Con le prime che operano distinguo dalla violenza richiamando però i media al «senso di responsabilità» senza mai chiarire se la «responsabilità» è trasformarsi in graditi media che diventano «house organ» della società di turno. E i secondi che in qualche modo si sentono coperti nel loro agire da questo tipo di considerazione.
Potrà apparire retorico, ma il concetto per i giornalisti è e deve essere sempre lo stesso: la penna più forte della spada, dei fumogeni e dei mattoni”.