L’emergenza Coronavirus ha messo in serie difficoltà anche il settore artistico-culturale

Spettacolo: soluzioni intelligenti, non pasti gratis

Alma Manera con il “Re dei paparazzi” Rino Barillari

ROMA – «Molti sono i disagi provocati dal coronavirus. E non sono solo quelli strettamente legati al tema salute, di per sé di primaria importanza, ma anche quelli economici per tutti i settori professionali, tra cui il settore artistico-culturale e della comunicazione che si trova in questo momento in gravissima difficoltà con prospettive incerte e senza un futuro possibile». Lo afferma Alma Manera, attivamente impegnata sia sul fronte artistico, quale vice presidente con delega al Sistema Musica di Confassociazioni Spettacolo Cinema Teatro, che su quello giornalistico, quale consigliere del Gispe, il Gruppo Giornalisti dello Spettacolo del Sindacato Giornalisti della Calabria.

Il Teatro alla Scala di Milano

Il Teatro Argentina di Roma

«Non vogliamo puntare il dito contro nessuno – sottolinea Alma Manera –  ma questa crisi rischia di essere veramente drammatica per il settore dello spettacolo. Eppure era possibile provare a pensare prima al futuro: ne avevamo parlato ampiamente con il progetto etico “Con il sole sul viso” dove l’obiettivo principale era quello di sottolineare l’importanza di costruire e garantire a tutte le figure professionali del settore artistico pari condizioni e un sistema di welfare e assistenza in grado di supportarle in crisi come questa».
«D’altra parte – osserva la cantante-giornalista – già da dicembre 2018 avevamo lavorato per predisporre e far presentare la proposta del Ddl 1268 per l’Istituzione del Fondo nazionale per il sostegno economico temporaneo ai lavoratori del mondo artistico-culturale e della comunicazione. Un fondo, che in un periodo di sospensione come questo, sarebbe stato sicuramente una boccata di ossigeno per il settore, in particolar modo per le cosiddette maestranze invisibili, ovvero tutti quei professionisti che, seppur lavorando senza clamori, rendono possibile la realizzazione non solo di uno spettacolo musicale, ma anche di una produzione televisiva, cinematografica o teatrale». «Non possiamo dimenticare – aggiunge Manera – che l’arte, la musica e lo spettacolo sono cultura, che la cultura crea indipendenza e scandisce il ritmo delle nostre vite e delle nostre identità. Per questo come Confassociazioni, con il grande lavoro di squadra che stiamo facendo in questo periodo in generale e nella Branch Spettacolo Cinema Teatro, stiamo provando a garantire sponde di positività e, nel contempo, ci facciamo carico dei problemi e delle difficoltà di molti, compresi il lavoratori dello spettacolo. Essere parte di una grande rete come la nostra aiuta a trovare soluzioni intelligenti».
«Soluzioni intelligenti che, al di là delle difficoltà gravissime del momento e della grande incertezza sul futuro, non vogliamo – conclude Alma Manera – che siano inquadrate in un sistema assistenziale per i professionisti e le imprese, ma siano un reale incentivo verso l’operatività e un supporto temporaneo nel momenti di crisi profonda come questa. Da azionisti del Paese non chiediamo “pasti gratis”, ma solo un supporto concreto che ci faccia superare questo periodo per ripartire più forti di prima con lo spettacolo e la musica che sono una parte fondamentale della nostra cultura». (giornalistitalia.it)

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