L’Odg Calabria bacchetta Concetta Stanizzi (Stalettì): “Così offende tutta la categoria”

Giornalisti: quando un sindaco spara nel mucchio

Da sinistra: il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, e il sindaco di Stalettì, Concetta Stanizzi

CATANZARO – «“È tutta colpa della stampa”. Attaccare i giornalisti è diventato, di fatto, uno sport nazionale». Lo ricorda l’Ordine dei giornalisti della Calabria replicando al sindaco di Stalettì, Concetta Stanizzi, che «non ha esitato, durante la sua campagna elettorale per la riconferma, a sparare nel mucchio». «Parlare genericamente di manipolazioni e complotti ad opera di giornalisti – sottolinea l’Odg Calabria – certamente non fa onore ad un amministratore pubblico ancora nell’esercizio delle sue funzioni. Viviamo in una società democratica, e il sindaco ha tutto il diritto di denunciare, anche all’Ordine per gli aspetti disciplinari, se ci sono complotti nei suoi confronti, ma ha innanzitutto il dovere di scrivere o parlare di fatti precisi, nero su bianco, con nomi e cognomi. Nessuno ha, infatti, il diritto di attaccare un’intera categoria professionale alla cieca, giusto per fare scena».
«Cosa penserebbe Concetta Stanizzi – si chiede l’Ordine dei giornalisti della Calabria – se qualche giornalista folle, traendo spunto da episodi ascrivibili a una sparuta minoranza di amministratori locali, scrivesse che tutti i sindaci italiani, indistintamente, sono collusi con le mafie o lucrano sugli appalti? Si sentirebbe gratificata o penserebbe, giustamente, che si tratta di un fanatico senza raziocinio magari bisognoso di urgenti cure psichiatriche?».
L’Odg Calabria invita, dunque, il sindaco di Stalettì, “che è certamente persona avveduta e di qualità, a evitare valutazioni che possono risultare offensive per un’intera categoria professionale. La simpatia è un sentimento del tutto personale e Concetta Stanizzi ha tutto il diritto di dispensarla a chi lei ritiene; può anche non rilasciare interviste, se non ritiene di farlo. Non può, e non deve, comunque sottrarsi al confronto e alla critica. La chiamano democrazia, da Sindaco ancora in carica non può ignorarlo». (giornalistitalia.it)

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