In migliaia al corteo organizzato da Libera in memoria delle vittime delle mafie

Locri: tutti in marcia contro le mafie

In migliaia in marcia a Locri contro le mafie

LOCRI (Reggio Calabria) – È partito il corteo con il quale Libera celebra a Locri la XXII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. In testa al corteo, al fianco di don Luigi Ciotti, del presidente del Senato Pietro Grasso, dei vertici della Federazione nazionale della stampa italiana (a Locri ci sono il presidente Giuseppe Giulietti, il segretario generale aggiunto Carlo Parisi e il responsabile della Legalità per la Fnsi Michele Albanese), ci sono i familiari delle vittime che reggono due striscioni di Libera con lo slogan della Giornata di quest’anno: “Luoghi di speranza, testimoni di bellezza”.
Dietro di loro una grande bandiera della pace portata da ragazzi migranti minorenni giunti in Calabria a bordo di barconi nei mesi scorsi. A seguire i gonfaloni, le autorità e migliaia di persone giunte da tutta Italia.
Alcuni ragazzi minorenni originari di vari Paesi africani giunti in Calabria nei mesi scorsi a bordo di barconi a portare una grande bandiera con i colori della pace che segue i familiari delle vittime innocenti delle mafie che aprono il corteo di Libera. Ad assisterli il mediatore culturale Franck Mba, camerunense, arrivato a Milano nel 2002 e poi trasferitosi nella Locride proprio per aiutare i giovani migranti minorenni.
“Orgogliosa di avere sposato uno sbirro”. É la scritta che la vedova del brigadiere Antonino Marino, ucciso a Bovalino il 9 luglio del 1990, ha scritto sulla propria camicia bianca con la quale sta marciando a Locri nel corteo di Libera.
«Quando ho visto le scritte di ieri – ha detto – mi sono arrabbiata, mi si è rivoltato lo stomaco. Da qui l’impulso di fare questa maglietta. Sono moglie e mamma di un carabiniere e oggi mi sento la mamma di tutti i carabinieri d’Italia. Gli sbirri sono persone perbene. Rispetto!».
«Siamo orgogliosi di essere qui, sbirri orgogliosi, se noi siamo sbirri, voi forze del male andare a formare quello che Peppino Impastato definiva la grande montagna di merda», ha affermato a gran voce, invece, il responsabile per la memoria di Libera, Matteo Luzza, da palco di Locri. (giornalistitalia.it)

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