La storia di Amy Robach, della rete americana Abc News, dovrebbe insegnarci che la prevenzione può salvarci la vita

Giornalista scopre di avere un tumore in diretta Tv

Amy Robach

ROMA – Una brutta storia per fortuna a lieto fine. E’ quella di una giornalista americana che ha scoperto in diretta televisiva di avere un tumore. Una storia che dovrebbe insegnare a tante donne che la prevenzione è fondamentale e può salvarci la vita.
Come racconta la stessa protagonista di questa incredibile vicenda: “Non volevo farlo. Mangio correttamente, faccio regolarmente ginnastica, mi prendo cura di me stessa e non ho una storia familiare segnata dal cancro: perché dovevo fare una mammografia a soli 40 anni?”. Queste le parole di Amy Robach, giornalista della rete televisiva americana Abc News.
E’ stato proprio grazie alla “visita” fatta per far capire ai telespettatori della rete americana come è facile e indolore il controllo che la donna – moglie dell’attore Andrew Shue e madre di 5 bambini – ha potuto scoprire di essere malata. Per sua stessa ammissione se non l’avesse fatto per lavoro, andando in tv, non si sarebbe mai sottoposta a questo tipo di controllo e no navrebbe scoperto di avere il cancro al seno.
“In pochi istanti – ha raccontato Amy Robach – mi si è fermato il respiro. Mi hanno diagnosticato un tumore e i medici mi hanno detto che l’esame fatto durante lo show mi ha salvato la vita. Proprio a me che non volevo fare controlli, ritenendomi al sicuro per il mio stile di vita e l’età. Ora affronterò le cure necessarie e spero davvero che la mia storia possa essere utile”.
Come una bomba ha la capacità di distruggere le cellule tumorali, con una potenza mai ottenuta finora con nessuna molecola, rilasciando una sostanza altamente tossica soltanto dove si trova la neoplasie. Si chiama T-dm1, è altamente efficace e riduce gli effetti collaterali rispetto alle altre terapie.
Durante l’«International meeting on New Drugs in Breast Cancer», gli esperti hanno evidenziato i risultati eccellenti ottenuti nel trattamento del tumore del seno Her2 positivo, una forma che solo in Italia colpisce ogni anno 10mila donne, con un meccanismo che presto potra’ essere impiegato anche in altri tipi di cancro.
Ad esempio T-dm1 è soltanto il primo di una classe di molecole denominate “anticorpi armati” e combina i benefici clinici di trastuzumab, con la chemioterapia potente costituita da Dm1, dell famiglia delle meitansine. Per il 2013 si stimano circa 48mila nuove diagnosi di tumore del seno nel nostro Paese, un numero impressionante.
“E’ essenziale che le nuove armi siano disponibili in tutto il territorio subito dopo l’approvazione da parte dell’Aifa- dichiara Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica del Regina Elena di Roma e presidente del convegno che si apre domani – senza attendere l’inserimento nei prontuari regionali che rappresentano inutili doppioni. L’appropriatezza – conclude l’esperto – si misura anche nella capacità di garantire le cure migliori su tutto il territorio”. (Affaritaliani.it)

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