Il noto disturbatore della tv in carcere a Regina Coeli: adescava ragazzini in chat e li pagava 40 euro ad incontro

Arrestato Paolini: sfruttamento della prostituzione minorile

L’incubo dei giornalisti televisivi Gabriele Paolini, arrestato ieri sera Roma

ROMA – Il “disturbatore televisivo” più conosciuto d’Italia accusato di aver pagato ragazzi minorenni per fare sesso con loro. Gabriele Paolini, 39 anni, è stato arrestato dai carabinieri a Roma per induzione alla prostituzione minorile e produzione di materiale pedopornografico.
I militari del nucleo investigativo di via In Selci stanno recuperando alcune foto che ritrarrebbero il personaggio televisivo, diventato ormai noto per le sue “incursioni” nel corso dei collegamenti tv, con minorenni in atti sessuali.
Ora i file contenuti nel computer verranno passati al setaccio alla ricerca di qualsiasi elemento utile che possa far risalire ad eventuali altri episodi. Lo stesso Paolini sarà ascoltato in queste ore per far ulteriormente luce sulla vicenda.
I tre ragazzini filmati in alcuni video a sfondo sessuale con Gabriele Paolini, già identificati, erano stati adescati via internet. Intanto è stato fissato per mercoledì l’interrogatorio di garanzia: Paolini dovrà rispondere alle domande del gip Alessandrina Tudino, lo stesso che ha firmato il provvedimento cautelare su richiesta del procuratore aggiunto Maria Monteleone e del sostituto Claudia Terracina.
Paolini ha diversi precedenti per molestie ed ha lavorato anche come attore nel cinema porno fino al 2006. Dopo la vicenda delle baby squillo di Roma nel quartiere dei Parioli, nella capitale è shock per un altro caso che vede coinvolti i minori in vicende di prostituzione.
Le indagini sono partite da una denuncia presentata dai titolari di un laboratorio fotografico di Riccione. I titolari del laboratorio avevano ricevuto via internet, da un punto vendita di Roma, alcuni file da stampare che ritraevano scene di sesso tra Paolini e alcuni ragazzi minorenni.
Dalle indagini è emerso che Paolini portava i ragazzi minorenni,  adescati in chat su internet, in una cantina, nella zona di Piazza Bologna a Roma, per consumare con loro rapporti sessuali a pagamento. Le indagini hanno anche portato al sequestro del locale.
Pagava 40 euro per gli incontri con i minori che adescava in chat. Una cifra che però poteva aumentare in base alle prestazioni. E’ quanto emerge dalle indagini. Nei video, prodotti recentemente, venivano filmate le stesse proposte di offerta di denaro ai ragazzi. Nella cantina, dove venivano consumati anche rapporti completi, c’erano pile di libri e un telo in terra dove erano consumati i rapporti, che venivano filmati da una telecamera sistemata appositamente. Le due vittime italiane sono studenti di un liceo e di un istituto tecnico di Roma.
“Bravi ragazzi” che vanno a scuola e conducono una vita come tanti loro coetanei. Con alle spalle famiglie normali di impiegati. Nessun disagio economico o situazioni di degrado in sottofondo. Così sono stati descritti i giovani sedicenni adescati via Internet da Gabriele Paolini e immortalati in alcuni video.
Al momento sembra che i ragazzini avessero rapporti occasionali con Paolini, per “racimolare” qualche soldo. Per un piumino nuovo, una ricarica telefonica o jeans alla moda. E’ escluso, al momento, che si prostituissero in maniera sistematica.
I giovani, affidati alle famiglie, non sono stati ancora ascoltati dagli inquirenti che nei prossimi giorni chiederanno l’autorizzazione del giudice tutelare. In quell’occasione, assistiti anche da uno psicologo, spiegheranno forse come sono caduti vittime del disturbatore Tv. Gli investigatori dei carabinieri stanno continuando la visione dei video sequestrati per capire se oltre ai tre ragazzini finora identificati possano esserci altri eventuali ragazzi adescati.
Nei video recuperati nel laboratorio romano e che incastrano Gabriele Paolini, l’arrestato è ripreso in scene di sesso con tre ragazzini. I tre sono stati tutti identificati: sono studenti di 16 anni, due italiani e un romeno. I ragazzini, hanno accertato le indagini, erano consapevoli di essere ripresi e avevano rapporti in cambio di denaro.
Il lavoro investigativo svolto dai carabinieri di Via in Selci ha quindi consentito di identificare con certezza i tre ragazzini filmati. Con due di loro, gli italiani, è stato accertato che Paolini ha avuto rapporti sessuali. Col ragazzino romeno sembra ci sia stato solo un approccio e un’offerta esplicita, peraltro videoripresa. Paolini si era servito del punto vendita romano anche per la masterizzazione su Dvd di alcuni video amatoriali da lui realizzati, video che non erano stati ancora trasmessi dal server informatico al laboratorio e che sono stati acquisiti agli atti.
“Per noi era l’uomo della della tv, il personaggio famoso. Quello che facevamo ci sembrava normale”: Così ai pm di Roma i due ragazzini identificati e ripresi in un video intenti in atti sessuali con Gabriele Paolini. Rispondendo alle domande del magistrato i ragazzi hanno descritto il rapporto con Paolini come “qualcosa di normale”, sottolineando che per loro Paolini era “un volo noto della tv”, la cui conoscenza era “motivo di vanto con gli amici”.
“Con la sua auto spesso andavamo in giro, ci portava a giocare a bowling. Ci ha anche portato a bere il the a casa con i suoi”. Questo il racconto al pm Claudia Terracina dei due ragazzini, identificati e ripresi in un video durante atti sessuali con Gabriele Paolini, arrestato ieri a Roma. Nel corso dell’audizione i due hanno riferito che l’uomo li aveva presentati ai genitori.
“Il padre di Paolini- hanno detto – ci ha insegnato quel gioco da anziani con le carte, la briscola”. I ragazzini, ascoltati con l’ausilio di uno psicologo, hanno detto di conoscere Paolini “già da qualche tempo”.
Una condotta “gravissima” compiuta con “freddezza, professionalità ed abilità”. E’ quanto scrive il gip di Roma nell’ordinanza con cui ha chiesto l’arresto di Gabriele Paolini. Per il magistrato siamo in presenza di “un quadro di assoluta svalutazione della altrui libertà, con acclarata incapacità di governo dei propri impulsi antisociali”.
Nel provvedimento di circa 14 pagine, il gip Alessandra Tudino, descrive la personalità di Paolini caratterizzata da “assoluta incapacità di contenimento, esasperata ed anzi enfatizzata nella relazione con minori (testimoniata anche dalla esaltazione narcisistica insita nella auto-produzione del materiale)” e con “totale assenza di continenza e di rispetto dell’altrui persona, oltre a dispregio delle regole civili”.
Paolini fece campagna anti-pedofili, “fui abusato” – Nel 2012 Gabriele Paolini aveva promosso tramite Facebook una raccolta di firme contro pedofili e stupratori.
“Il motivo del raccogliere queste firme – scriveva – è per mettere fine alle crudeltà dei pedofili e degli stupratori. Avendo avuto anche io una brutta esperienza all’età di 15 anni, posso dirvi che queste persone che abusano di poveri bambini sono senza pietà e senza scrupolo ed è per questo che meritano la pena di morte. Quindi sì alla pena di morte per i pedofili e stupratori e sì alla felicità dei bambini”. (Ansa)

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