Il cdr chiede a Rcs di bloccare la trattativa in corso con il fondo Blackstone: “L’azienda otterrà il classico piatto di lenticchie”

Corsera in sciopero: “Vogliono svendere una sede centenaria”

La sede del Corriere della sera in via Solferino a Milano

MILANO – Sciopero dei giornalisti del Corriere della Sera, che domani non sarà in edicola. Il comitato di redazione chiede a Rcs di bloccare la trattativa di vendita con il fondo Blackstone sull’intero immobile del gruppo in centro a Milano, incluse le sedi del Corriere e della Gazzetta dello Sport.
“L’azienda otterrà – afferma il Cdr – il classico piatto di lenticchie per aver svenduto la sede storica di via Solferino 28, lo specchio di un’identità che ha oltre 100 anni di storia”.
Spiega nel dettaglio il comitato di redazione di aver chiesto un incontro con l’amministratore “per discutere di come rispondere alla sfida dell’innovazione tecnologica”. L’11 settembre, aggiunge il Cdr, “il manager si è presentato prospettando la vendita dell’intero immobile in cui hanno sede  il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport. I contorni dell’operazione non seguono alcuna logica economica. 
L’intenzione è vendere in blocco un immobile collocato nella zona più costosa di Milano (Garibaldi-Moscova-Solferino) al fondo americano Blackstone a un prezzo largamente inferiore ai valori potenziali, per poi riaffittarne una parte a prezzi di mercato, quindi altissimi”.
“Come possono azionisti come Fiat, Mediobanca, Intesa San Paolo (il nucleo di comando della società) accettare che lo stato patrimoniale della Rcs venga saccheggiato come se il gruppo fosse alla disperazione? – chiedono dal Cdr – Che senso ha sottolineare in continuazione il valore culturale del Corriere e poi consegnare alla finanza speculativa un pezzo dell’identità storica del giornale? Il Cdr chiede di bloccare l’operazione”. L’azienda per ora non intende commentare. (Ansa)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *