Storica firma de “Il Messaggero”, è morto a Roma mentre faceva jogging con la compagna Barbara. Aveva 57 anni

Il giornalista Marco De Martino stroncato da un infarto

Marco De Martino

ROMA – Giornalismo in lutto per l’improvvisa scomparsa di Marco De Martino, una delle firme più apprezzate de “Il Messaggero” di Roma. Un infarto l’ha strappato alla vita a soli 57 anni, lunedì sera a Villa Ada, a Roma, mentre faceva jogging con la compagna Barbara. Inutile ogni tentativo di soccorso. Si è spento nel giro di qualche minuto ed a nulla è valso l’immediato intervento di un’ambulanza del 118.
“E’ morto tra le mie braccia, Marco è morto tra le mie braccia”, ha raccontato Barbara ai colleghi de “Il Messaggero”. Marco si è fermato dicendo: “Aspetta, mi fa male la gola”. “Poi – racconta il quotidiano romano – un susseguirsi di eventi tanto rapidi quanto tragici. Si è appoggiato, poi è caduto, sembrava svenuto poi ha smesso di respirare. Non si può morire così”.
Nato a Roma il 24 aprile 1956, era giornalista professionista iscritto all’Ordine del Lazio dal 12 gennaio 1989. Dal 1983 lavorava nella redazione sportiva del quotidiano di via del Tritone, occupandosi soprattutto di tennis (disciplina che aveva brillantemente praticato conquistando anche un posto in Nazionale) e di Formula 1. Ma i lettori de “Il Messaggero” hanno avuto modo di apprezzare il suo straordinario talento negli articoli scritti per quasi tutte le discipline sportive: calcio (soprattutto la Roma), sci, golf, ginnastica, box, pattinaggio, vela. Un amore viscerale per lo sport, che praticava giocando a tennis ed a calcetto.
“Marco De Martino – ricorda Il Messaggero – era da sempre molto attento alla forma fisica e anche per questo non beveva alcolici, non fumava. Era uno sportivo vero, prima di essere uno degli inviati di punta de Il Messaggero, firma storica nel mondo dei motori. Marco aveva iniziato la carriera di giornalista a Il Messaggero facendo passo dopo passo tutta la gavetta: collaboratore, articolo 2, praticante, professionista, caposervizio, inviato. Aveva iniziato seguendo la Roma di Eriksson, e alcuni articoli densi di ironia sono ancora nella memoria di molti lettori del nostro giornale: “Cornetto e cappuccino amaro anche stamattina per Sven Goran”. Nel 1996 ha seguito le Olimpiadi di Atlanta per la pallavolo.
I funerali si terranno oggi, mercoledì 14 agosto, alle ore 12, nella Basilica di San Lorenzo al Verano, a Roma.

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