Ad agosto sarà restituito circa un quarto degli oltre 2 milioni di euro complessivamente trattenuti dall’Inpgi ai giornalisti

Tagli sulle maxi-pensioni: in arrivo il primo rimborso

Andrea Camporese

ROMA – A seguito della recente pronuncia della Corte Costituzionale, n. 116 del 3 giugno 2013 – con cui i giudici della Consulta hanno dichiarato costituzionalmente illegittimo il contributo di solidarietà applicato ai trattamenti pensionistici, pubblici e privati, superiori a 90.000 euro lordi annui – l’Inpgi ha ripristinato, nel rateo del mese di luglio, ai circa 980 pensionati interessati il trattamento pensionistico in misura intera.
Nel mese di agosto, invece, i pensionati Inpgi riceveranno la prima tranche di rimborso, relativo alle trattenute effettuate sulle pensioni a titolo di contributo di perequazione nel periodo gennaio-giugno 2013, con tassazione rideterminata in funzione del nuovo maggior imponibile.
Per i titolari di più pensioni assoggettate al predetto contributo, sulla base dei dati forniti dal Casellario centrale dei pensionati, la restituzione sarà effettuata su ciascun trattamento, in funzione degli importi trattenuti.
I conguagli fiscali, relativi sempre all’anno 2013, saranno effettuati contestualmente alla restituzione, nello stesso mese di agosto.
Gli Uffici sono in attesa di ulteriori chiarimenti e comunicazioni su modalità ed aspetti fiscali, da parte del Casellario centrale dei pensionati, per poter pianificare il piano di restituzione del rimborso residuo, relativo al periodo agosto 2011- dicembre 2012.
“Come annunciato – commenta il presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese – l’istituto sta rendendo immediatamente operativi gli effetti della Sentenza con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il contributo di perequazione applicato sulle pensioni superiori a 90.000 euro annui. L’Inpgi ha subito ripristinato la misura intera dei trattamenti ed ora provvede alla liquidazione della prima rata del rimborso, pari a circa 500.000 euro complessivi, anticipando direttamente la somma che poi ci verrà restituita dallo Stato, poiché i tagli precedentemente applicati venivano versati nelle casse dell’Erario e non trattenute dall’istituto”.

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