Ne “Il Gesuita”, una lunga conversazione-intervista di Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin con Jorge Mario Bergoglio

La giornalista Ansa che raccontò il futuro Papa Francesco

Elisa Pinna

ROMA – Lo ha conosciuto nel 2001, quando lei era presidente della Stampa Estera a Buenos Aires e lui il primo cardinale argentino della storia. Ne è nata un’amicizia, una stima reciproca ed anche un libro-intervista, “Il Gesuita”, in cui Jorge Mario Bergoglio, futuro papa Francesco I, racconta la sua vita e descrive la sua idea di Chiesa “aperta al mondo”, e che “scende per strada a cercare la gente”.
Francesca Ambrogetti, giornalista da 40 anni per l’Ansa in Argentina, è commossa e stordita alla notizia che il cardinale con cui lei, insieme al collega del “Clarin” Sergio Rubin, ha trascorso tanti pomeriggi a conversare e prendere note, sia diventato il successore di Pietro. Non è però stupita: “si tratta di una persona straordinaria e al tempo stesso semplice ed umile”.
Quando Bergoglio si insediò come cardinale a Buenos Aires, tutti i colleghi – ricorda Francesca – erano incuriositi e ammirati per la sua personalità. “Fu per questo che, insieme al collega Rubin, decidemmo di proporgli un libro intervista”, spiega.
All’inizio, tuttavia, Bergoglio era molto restio. “Lo convinsi quando gli chiesi chiarimenti su una sua frase riguardante il «transitar la patientia», l’elogio della pazienza”.
Rimase colpito: “questi sono argomenti che mi piacciono e mi interessano”, disse accettando finalmente l’idea dell’intervista. “Fu un libro difficile da cominciare e difficile da finire”, scherza Francesca.
I due giornalisti e il cardinale ci misero tre anni, dal 2007 al 2010: un po’ perché l’arcivescovo era continuamente impegnato tra la sua gente, un pò perché i temi e le curiosità crescevano di giorno in giorno.
“Bergoglio – osserva la giornalista dell’Ansa – non è solo un uomo di Dio e di grande cultura, ma anche una persona ricca di interessi e passioni; ama il tango, il calcio e ci accennò anche ad una sua fidanzata di gioventù prima di diventare prete”.
Non volle, però, parlare del Conclave del 2005, quando il suo nome fu il più votato dopo quello di Ratzinger. “Esiste un triplo giuramento al segreto: vi pare che vi posso raccontare cose del genere? Svicolo”.
Con Francesca Ambrogetti, Bergoglio commentò, invece, le dimissioni di Ratzinger: si tratta di ‘“un gesto rivoluzionario”, che “ha fatto voltare pagina dopo 600 anni di storia”, furono le parole del porprato argentino. Poi i sono risentiti per telefono pochi giorni fa, prima che Bergoglio partisse per Roma. Solo un saluto.
“Mi sono pentita di non avergli fatto un augurio speciale o anche una battuta del tipo «questa volta non si tiri indietro, Eminenza». Di un paio di cose però Francesca si dice sicura: la prima è che il card. Bergoglio ha viaggiato in classe economica nel lungo volo intercontinentale tra Baires e Roma, “non prende mai la macchina, viaggia solo in metropolitana”, ricorda.
La seconda, ben più importante per il miliardo di fedeli cattolici nel mondo, è che Francesco I sarà un papa “pastore”. E’ questo, assicura la giornalista, il suo modello di pontificato, “di cui ci ha sempre parlato nelle nostre conversazioni-intervista”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *