Spaventa il farsi avanti di imprenditori dal pedigree non immacolato interessati ai giornali in crisi

Editoria: crolla la pubblicità, avanza il “grigio”

MILANO – Come accaduto con la tempesta finanziaria del 2009, che ha aperto le porte a investimenti di dubbia provenienza, il crollo della pubblicità nel settore dell’editoria fa paura e non solo per gli inevitabili scossoni occupazionali che colpiranno tutti indistintamente, ma anche per possibili contaminazioni criminali.
Infatti, scrive Milano Finanza, nei giorni in cui Alessandro Proto presentava una manifestazione d’interesse, prima per una quota de “Il Fatto Quotidiano” (subito respinta) e poi per l’intero capitale di “Pubblico” (non andata a buon fine), è stata svelata la notizia che imprenditori dal pedigree non immacolato si sono fatti sotto per rilevare alcune testate giornalistiche. La prima sarebbe una voce storica del Nord, la seconda diffonde nel profondo Sud (ma sembra che ce ne siano anche altre nel Mezzogiorno).
In entrambi i casi le avance sono state decisamente rispedite al mittente. Ma il problema resta: senza capitali e pubblicità il vecchio adagio “pecunia non olet” può essere affascinante come l’acqua nel deserto. (MF-DJ)

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