Intercettazione telefonica tra il presidente Giuseppe Orsi e il numero uno di Confindustria, Giorgio Squinzi

Finmeccanica chiese di “addomesticare” Il Sole 24 Ore

Giuseppe Orsi

Giorgio Squinzi

MILANO – Il presidente di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, chiese e ottenne dal numero uno di Confindustria, Giorgio Squinzi, un “intervento” sui giornalisti del Sole 24 ore in merito al suo coinvolgimento nell’inchiesta sulla vendita in India di 12 elicotteri di Agusta Westland. E’ quanto risulta dalle carte dell’inchiesta.
E’ il 24 novembre 2012 e Orsi chiama Squinzi per lamentarsi degli articoli comparsi sul giornale di Confindustria. Ecco la conversazione riportata nell’ordinanza di arresto a carico, tra gli altri, del numero uno di Finmeccanica.
Orsi: “Allora ascolta, io volevo dirti una cosa, non l’ho fatto…”. Squinzi: “Sì”.  Orsi: “In tutti questi giorni però oggi mi sembra che abbia superato il limite, cioè il giornale che mi attacca di più è Il Sole (…). Ho veramente fatto fatica e non te ne avevo voluto parlare”.
Squinzi: “No, oddio, per la verità io, forse sono un po’ distratto, ma non me ne sono accorto”. Orsi: “Guarda, se tu leggi…”. Squinzi: “Comunque interveniamo subito, eh”.
Orsi fa il nome del giornalista i cui articoli lo infastidiscono, Dragoni, colpevolizzandolo di scrivere in tutti i pezzi a fianco del suo nome la parola “indagato”. Squinzi cerca di rassicurarlo: “Sai con quei giornalisti… coi giornalisti è sempre un problema, non gli puoi dire niente (…) Però intervengo sul direttore, glielo dico”. (Agi)

Il Cdr: “Mai condizionata la redazione”

ROMA –  In relazione alle intercettazioni telefoniche tra il presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, e il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi (azionista di maggioranza del Sole 24Ore Spa), “da cui emergono il risentimento di Orsi per gli articoli del Sole e il tentativo di addomesticare il lavoro dei giornalisti”, il Comitato di Redazione del Sole 24 Ore sottolinea che “proprio in questi atti giudiziari risalta con chiarezza l’indipendenza della redazione, la qualità dei servizi pubblicati e la loro piena aderenza ai principi etici fondanti della professione”.
Il Cdr sottolinea, inoltre, che “neppure dopo le telefonate registrate dalla Procura è mai arrivata fino alla redazione alcuna interferenza volta a condizionarne il lavoro sull’inchiesta a carico dei vertici di Finmeccanica”.

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