Stroncato da un malore a soli 58 anni il direttore del settimanale dell’hinterland milanese “Sì o No magazine”

Improvvisa scomparsa del giornalista Fulvio Scova

CORSICO (Milano) – Improvvisa scomparsa del giornalista Fulvio Scova, 58 anni, stroncato da un malore l’altra notte a Corsico, in provincia di Milano. Giornalista, era condirettore del settimanale “Sì o No”.
A darne la notizia il suo stesso giornale, con un articolo del condirettore Renato Caporale dal titolo: “Fulvio Scova condirettore di Sì o No: con uno “scherzo da prete” ci ha lasciato».
«Fulvio! Non vale, – scrive Caporale nell’edizione di oggi – dovevi scriverlo tu l’annuncio della “tua partenza”, forse come dice Moira, l’hai certamente nascosto da qualche parte. Morte? No! Si tratta di partenza; chi scrive non muore mai e tu mio caro Fulvio, lo sapevi. Per quanto hai raccontato e scritto in questi 12 anni di SÌoNO, ti sei assicurato la viacard del lungo viaggio. Presente e mai assente in (dodici anni) circa 500 uscite settimanali, la Grande Città e il territorio di SÌoNO hanno perso il punto fermo del giudizio politico vissuto con stile e con affezione tipica di chi veniva dalla militanza, quella militanza che lo aveva promosso sul campo come redattore all’Unità e dalla chiusura della stessa, per la sua passione ideale oltre ogni preconcetto, a SÌoNO.
Fulvio dalla prima ora partecipava e veniva partecipato come protagonista dalla nascita del nuovo settimanale in qualità di vicedirettore di Moira Perruso, primo e fondamentale direttore della nascita e crescita di SÌoNO e poi a seguire come condirettore del sottoscritto. Grande riformista, ha trovato la sua libertà di giudizio nella linea della dipendenza come valore antropologico prima ancora che partitico. Fulvio… è un bene da conservare come patrimonio della cronaca ormai storia della Grande Città…
Il silenzio in redazione abbraccia tutti coloro che in questi anni sono passati da questa splendida storia, le telefonate si susseguono: Fulvio per favore prendi nota, e fammi un pezzo: si parla di te, sono i tuoi amici, sono i tuoi lettori!».

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